Il 30 agosto 2024, il Ministro della Corte Suprema del Brasile, Alexandre de Moraes, ha emesso un ordine che ha scosso il panorama digitale del paese: la sospensione immediata di X, precedentemente noto come Twitter, su tutto il territorio nazionale. Questa decisione, che ha portato alla rimozione dell’applicazione dagli app store di Google e Apple, rappresenta uno dei provvedimenti più drastici mai adottati contro una piattaforma di social media in Brasile.
La mossa di Moraes è stata giustificata dalla necessità di combattere la diffusione di disinformazione e contenuti dannosi, che secondo le autorità brasiliane, X non sarebbe stata in grado di controllare adeguatamente. La piattaforma, acquisita e rinominata da Elon Musk nel 2022, è stata criticata per la sua mancanza di misure efficaci nel gestire contenuti problematici, compresi discorsi d’odio e fake news, che hanno avuto un impatto significativo sul dibattito pubblico nel paese.
Oltre alla sospensione di X, Moraes ha anche ordinato la rimozione di diverse applicazioni VPN dagli app store, una misura che ha provocato l’indignazione di molti brasiliani. Le VPN, o Virtual Private Networks, sono strumenti che consentono agli utenti di mascherare la propria posizione geografica e accedere a contenuti bloccati nel loro paese. Questo provvedimento è stato visto come un tentativo di limitare ulteriormente la libertà di espressione e di accesso alle informazioni, scatenando reazioni accese sui social media e nei media tradizionali.
Nonostante le proteste, Moraes ha deciso di mantenere la multa giornaliera di R$ 50.000 (circa 8.055 euro) per chiunque utilizzi una VPN per accedere a X. Questa decisione ha sollevato numerosi interrogativi sul futuro della libertà digitale in Brasile, poiché la misura sembra destinata a reprimere non solo l’accesso a X, ma anche l’uso di strumenti fondamentali per la privacy online.
Mentre la sospensione di X continua a provocare discussioni in tutto il paese, fonti vicine al Ministro Supremo e a Elon Musk indicano che sono in corso negoziazioni per trovare una soluzione che possa revocare il divieto. Non è ancora chiaro quali siano i termini di queste negoziazioni, ma è evidente che la pressione internazionale e le conseguenze economiche di un blocco prolungato stanno spingendo entrambe le parti a cercare un compromesso. Nel frattempo, la situazione resta fluida, con gli utenti brasiliani che cercano modi alternativi per accedere alla piattaforma e alle informazioni internazionali. La decisione di Moraes, seppur controversa, mette in luce la crescente tensione tra i governi nazionali e le grandi piattaforme tecnologiche globali, specialmente quando si tratta di questioni legate alla sicurezza nazionale e alla gestione delle informazioni online.