Facebook: Zuckerberg salvo, fedeltà degli utenti in calo. Richiesto il ritorno delle mappe live, criptomoneta nel 2020

Il social network ha conosciuto giorni di fuoco, con l'ultima riunione dei suoi azionisti: Zuckerberg è salvo nel ruolo di CEO, mentre la piattaforma calendarizza la criptomoneta per il 2020, e riceve richieste per il ritorno delle mappe destinate ai live.

Facebook: Zuckerberg salvo, fedeltà degli utenti in calo. Richiesto il ritorno delle mappe live, criptomoneta nel 2020

Giornate di fuoco, queste ultime, per Facebook, con la piattaforma social più popolata al mondo che, blindata la posizione del suo CEO, deve fronteggiare il calo di fedeltà dei propri utenti, cagionato dai vari scandali, e dalle modifiche agli algoritmi che hanno penalizzato i contenuti copiati o acchiappaclick. Allo scopo, saranno messe in campo varie novità, tra cui criptomonete, sebbene sia altro quello chiesto dagli iscritti. 

La prima novità in salsa Facebook di questa settimana riguarda la consueta riunione degli azionisti di Facebook, avvenuta nei giorni scorsi a Menlo Park, presso l’Hotel Nia: qui, con folle di persone che manifestavano a favore della libertà d’espressione, e del licenziamento di Zuckerberg (“fire Zuckerberg”), sono state discusse otto proposte, tutte incentrate sul giovane CEO del social, con ipotesi di nominare un presente indipendente dal consiglio d’amministrazione (un po’ come fatto da Microsoft con Bill Gates che ha ceduto la presidenza prima a Ballmer e poi a Nadella, e Google passato dalla gestione dei fondatori Brin e Page a quella del Ceo Sundar Pichai), di ridurre i poteri del fondatore, e di uniformare il valore delle azioni.

Proprio quest’ultimo aspetto lascia intuire come si sia conclusa la riunione, con un elusivo Zuckerberg che è riuscito a far bocciare tutte le proposte a lui ostili, forte del possesso del 13% di azioni privilegiate (classe B), che – valenti ciascuna 10 volte un’azione standard – gli hanno garantito una netta maggioranza dei voti (57,7%), a conferma del suo status d’intoccabile. 

Intanto, secondo BuzzFeed (con conferma di Kevin Chan, co-responsabile FB per le politiche globali), i problemi per Facebook non si sono certo fermati alle critiche dell’opinione pubblica e dei propri azionisti, visto che persistono le difficoltà con i propagatori d’odio dei suprematisti bianchi (es, Proud Boys) e dei razzisti: il social, come ha già comunicato, adotta tecnologie proattive per bannare gruppi e pagine rientranti in questa fattispecie non consentita ma, di fronte al ritorno degli elementi rimossi, sempre pronti a fare opera di proselitismo, spesso con fake news, si è dovuto ricorrere anche all‘integrazione umana, attraverso le segnalazioni di specialisti, semplici utenti, e giornalisti. 

Secondo alcune recenti ricerche, nel 2018 sarebbe aumentato il tempo medio, in termini di minuti, passato dagli utenti su Instagram ma, nello stesso range temporale, il minutaggio trascorso su Facebook sarebbe calato, con previsioni di un ulteriore “assestamento” per il 2020: urge, quindi, correre ai ripari e, allo scopo, Facebook metterebbe in campo, tra le altre cose, la sua sempre più imminente criptomoneta. Ne sono sicuri sia la BBC che il portale The Verge, secondo i quali la stablecoin di Facebook, ancorata al dollaro e denominata GlobalCoin, verrà testata a fine anno, ed arriverà nel 2020, in una dozzina di mercati, nel cui novero figurerebbero – ad esempio – India, UK, e Stati Uniti.

Anche il prestare ascolto alle funzioni richieste dagli utenti, potrebbe essere una mossa azzeccata. A tal proposito, negli ultimi tempi, diversi iscritti alla piattaforma Facebook, mediante il forum di assistenza, stanno chiedendo che venga ripristinata la mappa delle dirette live. Quest’ultima, attraverso segnaposti blu su delle mappe, consentiva di capire quali utenti stessero facendo un live in un dato momento e, ad oggi, risulta essere stata rimossa, con rimandi a Facebook Watch, forse con lo scopo proprio di ridurre la facilità con cui si trovavano i live, e poter incrementare il controllo su contenuti potenzialmente shoccanti o lesivi dell’altrui sensibilità, come nel caso del video relativo all’ultima strage avvenuta in Nuova Zelanda. 

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