Inizio di settimana esplosivo per Facebook, il celebre social network, al centro di vari progetti futuri, in tema di intelligenza artificiale e criptovalute, ma anche di funzionalità in sperimentazione per le sue applicazioni, e di alcuni repulisti contro gli account fake.
Qualche tempo fa, diversi competitor di WhatsApp confermarono di essere al lavoro su una propria criptovaluta, per agevolare gli scambi monetari tra i propri utenti, senza il timore del controllo da parte delle istituzioni centrali. Telegram, in particolare, un anno fa aveva raccolto 1.7 miliardi di dollari per tale progetto, mentre Signal – che alla propria criptomoneta ha già dato un nome (Mobilecoin) – ha raggranellato una cifra, 30 milioni di dollari, che intende raddoppiare nei prossimi mesi. In Asia, invece, sono Kakao e Line ad essere impegnate nello sviluppo di una criptomoneta proprietaria, laddove WeChat già abilita i micropagamenti tra utenti, sebbene basandosi su una valuta reale.
Per non farsi trovare impreparata, secondo il New York Times (che avrebbe raccolto la testimonianza di 5 “talpe” rimaste anonime), Facebook avrebbe sviluppato una divisione ad hoc, formata da una cinquantina di persone (numero calcolato dal portale The Block sulla base delle ricerche di personale specializzato) che, messe sotto la direzione dell’ex PayPal David Marcus, lavorerebbe in un edificio per entrare nel quale occorrerebbero credenziali speciali, essendo precluso a tutti gli altri dipendenti. La criptovaluta di Menlo Park, utilizzabile su WhatsApp, Messenger, e Instagram, le cui infrastrutture verranno unificate, dovrebbe sconfiggere il problema delle speculazioni ancorandosi al valore di più valute reali (per essere stabile in vari mercati): tuttavia, al momento, non è chiaro come il team di Marcus controllerà che una moneta decentralizzata non venga usata per scopi truffaldini, o rubata, né come Facebook monetizzerà la novità (forse facendosi pagare per ogni transazioni avvenuta sui suoi server, o facendo da Exchange, ovvero da banco di cambio, tra valute reali e valuta virtuale propria).
Quello della criptovaluta è solo uno dei campi ai quali Facebook sta lavorando. Nel corso di un’intervista concessa al Financial Times, il capo dell’intelligenza artificiale del social – Yann LeCun – ha confermato che la sua azienda sta lavorando in due direzioni per l’AI. Una di esse è la creazione di un assistente virtuale, per il proprio hardware, che sia dotato di buon senso (ovvero che sappia contestualizzare azioni, domande, risposte), mentre l’altra sarebbe quella di creare un’intelligenza artificiale che si occupi di moderare i contenuti, con una certa tempestività (nel caso dei Live), basata su una struttura a neuroni artificiali innestata su appositi processori (Asic) creati allo scopo.
Un’altra iniziativa di Facebook riguarda, invece, gli account falsi, che rendono l’esperienza social meno genuina, truffano gli inserzionisti pubblicitari, e contribuiscono alla disinformazione. A tal proposito, il colosso di Menlo Park fa sapere di aver disattivato, da Gennaio a Settembre del 2018, 2.1 miliardi di account falsi, e che il suo sistema di rilevamento verrà migliorato ancora: nel frattempo, però, ha deciso anche di citare in tribunale (con l’intento di creare un precedente dissuasorio) quattro aziende cinesi che avevano allestito un giro d’affari miliardario tramite la vendita di like, account, e follower falsi (anche su Linkedin, Google, Amazon, e Twitter).
Sono diversi mesi che, a detta degli insiders, Facebook sta lavorando alla modalità scura per Messenger, la cui introduzione potrebbe essere più vicina di quel che si pensi. Una conferma è giunta da alcuni utenti i quali, forse coinvolti in un test limitato, sono riusciti ad attivarla grazie ad un “Easter Egg” di facile esecuzione: per vedere se si è coinvolti nella sperimentazione, basta inviare l‘icona della luna in una conversazione, sia su Android che su iOS, e – dopo l’animazione di tante lune che cadono ed un avviso in inglese – riavviare l’app, andando a cercare l’opzione idonea tra le impostazioni.