Facebook: nuove sedi, podcast, intelligenza artificiale e problemi legali

Pur non abbandonando Menlo Park, Facebook potrebbe ampliare il suo quartier generale a New York, visto anche l'incrementarsi dell'impegno sull'intelligenza artificiale, e il crescente focus su nuovi progetti (anche in tema podcast).

Facebook: nuove sedi, podcast, intelligenza artificiale e problemi legali

Inizio di settimana scoppiettante per Facebook, che tra nuove sedi e sentenze avverse, ha fatto parlare di sé anche per i progressi della sua intelligenza artificiale, e per nuovi concreti progetti, tra cui alcuni relativi al sempre più appetibile mondo dei podcast. 

Secondo voci da oltreoceano, il centro di New York potrebbe presto diventare la nuova Silicon Valley, con un’alta concentrazione di aziende hi-tech: se Google sarebbe ancora sul punto di finalizzare l’accordo che la porterà nel West Village, precisamente negli ambienti di lavoro del St. John’s Terminal, Facebook – per sua stessa ammissione – amplierà la sua presenza nel cuore della City, avendo appena firmato un contratto d’affitto – nel West Side – per un edificio dall’estensione di 450 mila metri quadrati suddivisi su 30 piani

Non è chiaro quali e quanti dipendenti vi verranno trasferiti dalla storica sede di Menlo Park ma, di certo, l’azienda di Zuckerberg potrebbe aver bisogno di spazio per i futuri progetti. Grazie alle confessioni raccolte in forma anonima da 3 dipendenti della piattaforma, il New York Times ha rivelato come quest’ultima abbia effettivamente costituito il vaticinato team Npe volto a collaudare nuovi progetti: tra quelli ammessi come già soggetti a sperimentazione interna, vi sarebbero servizi legati al mondo dei viaggi, o del lavoro, l’impiego delle newsletter come strumenti studiati per mirate tipologie d’utenza, e la realizzazione di un’app focalizzata sui podcast, terreno nel quale Spotify, specie dopo le ultime novità, sembra primeggiare indisturbata.

Sempre dal New York Times è giunta un’altra curiosa indiscrezione relativa a Facebook, emersa in vista delle festività natalizie, quando i dipendenti del social saranno affiancati, per qualche tempo, da familiari un po’ troppo curiosi. Proprio con lo scopo di prepararli nel rispondere a domande scomode, il team di Menlo Park avrebbe dato vita a una chatbot intelligente programmata per insegnare loro le risposte giuste (es. spiegando che è stata migliorata la AI nel riconoscere le manifestazioni di odio, o che sono stati assunti altri moderatori, qualora qualcuno dovesse chiedere se Facebook stia danneggiando la democrazia).

Non un’indiscrezione, ma un fatto concreto è quanto confermato dal ricercatore facebookiano Tom Lererer, il quale ha spiegato come il suo gruppo stia studiando come far cooperare più intelligenze artificiali nello svolgere assieme compiti complessi: per raggiungere tale meta, si è deciso – anche passando per la condivisione di un ambiente open source – di far apprendere a tali AI il gioco cooperativo Hanabi, in cui quattro amici ne aiutano un quinto nello scartare alcune carte, e nel prendere quelle giuste, in modo da averle dello stesso colore e in ordine numerico crescente.

Infine, una notizia che potrebbe in linea teorica allarmare gli utenti tedeschi di Facebook, posto che un tribunale del posto in ben 9 fattispecie ha condannato, mediante un verdetto preliminare, il social in blu per aver violato alcuni brevetti detenuti da BlackBerry, con la conseguenza che Zuckerberg, per continuare ad offrire in Germania il suo social, o servizi come WhatsApp e Instagram, dovrà riattarli o, alla peggio, acquistare delle licenze in merito a quanto “ab-usato”.

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