Il noto social network Facebook, nel suo middle week, si è trovato al centro di polemiche per il logo della casa madre, e per un processo di validazione poco preciso: nel contempo, però, ha fatto retromarcia sul riconoscimento del volto e si è dedicato allo sviluppo di nuove funzioni in merito ai video, ai live, a Dating, ed ai gruppi.
Non sembra essere iniziato nel migliore dei modi il nuovo corso di Facebook che, dopo il rebranding in Meta della casa madre, si è visto sostanzialmente accusare di plagio del logo da parte della tedesca Newsenselab che, dal 2016, offre nel Play Store e nell’App Store l’app M-sense Migräne che offre programmi di terapia digitale a coloro che soffrono di cefalea e/o emicrania. L’azienda in questione, lieta d’aver ispirato Menlo Park nel suo nuovo logo, nel fare ironia sulla cosa (consigliando ad esempio l’uso della propria app visto che il rebranding in atto, come pure le sue politiche per la privacy, causeranno non pochi grattacapi), ha assicurato di non aver intenzione di adire alle vie legali.
Non meno imbarazzate è quanto accaduto nei giorni scorsi quando Facebook, inteso come social, ha verificato come autentica pagina di Elon Musk, Ceo di Tesla, una fan page creata inizialmente nel 2018 con tutt’altro nome (Kizito Gavin) e solo di recente, lo scorso Ottobre, rinominatasi in ElonMuskoffici. La pagina in questione, con 153 mila fan, conteneva, al momento della validazione, una decina di retweet di interventi fatti da Musk su Twitter ma, nella sezione trasparenza, spiegava che chi gestisce la pagina (un truffatore di Bitcoin) abita in Egitto (e non negli USA come Musk) e, inoltre, nella sezione Informazioni ammetteva che quella in oggetto era una fanpage nella quale venivano caricati tweet postati dall’istrionico manager. Al momento non è chiaro, visto che Engadget non ha ottenuto una risposta ufficiale da Meta, come sia stato possibile aggirare il processo di verifica (foriero di problemi anche per Twitter, nel 2017) che, nella compilazione di un apposito modulo, richiede la verifica dell’identità inviando un documento di riconoscimento (es. passaporto, bolletta, patente, dichiarazione dei redditi, carta d’identità, etc).
Nel 2018 Facebook rese opzionale l’attivazione della tecnologia di riconoscimento facciale che, settata su “on” nelle preferenze utente, avrebbe permesso di creare un modello virtuale del volto di un dato utente, con la conseguenza che si sarebbero potuto offrire descrizioni di quel che appariva in foto e video agli ipovedenti, senza contare che si sarebbe potuto avvertire un utente qualora qualcuno avesse tentato di aprire un profilo con la sua foto: non meno importante è il fatto che si sarebbe potuto avvertire gli users nel caso fossero apparsi, pur non loggati, in foto e video e, mediante la funzione “tag suggestions”, si sarebbe potuto suggerire loro chi fossero gli amici che apparivano in una data foto, per agevolarne il tag. Notando una crescente preoccupazione attorno a questa tecnologia, Facebook ha deciso di rimuoverne il codice dalla piattaforma nelle prossime settimane, durante le quali inoltre il testo alternativo automatico che descrive quel che appare in foto e video “non includerà più i nomi delle persone riconosciute nelle foto” e, dulcis in fundo, saranno eliminati i modelli di riconoscimento del volto di 1 miliardo di utenti (comunque non condivisi con nessuno). Il tutto mentre verranno esplorati nuovi modi per riproporre, in modo responsabile, la tecnologia del riconoscimento del volto.
In merito alle funzioni attualmente in sviluppo che potrebbero essere rilasciate in futuro, un contributo viene dal leaker Alessandro Paluzzi, secondo il quale, in merito ai video di Watch, potrebbe arrivare un’opzione per consentire di regolarne la velocità di riproduzione mentre, per quelli in diretta, su alcuni dispositivi di visualizzazione, potrebbe arrivare l’opzione per consentire agli spettatori di riavvolgere detto live. Nella sezione Dating, poi, potrebbe arrivare il pulsante per fare un cenno (wave) alla persona oggetto del proprio interesse: nei gruppi, invece, potrebbe giungere in dote agli amministratori l’opzione per consentire l’uso di Reazioni personalizzate da parte degli utenti.