Facebook estende Lite ad altri paesi occidentali, e rende più semplice trasmettere sul social i giochi da PC

Nonostante le polemiche per l'ultimo scandalo sulla privacy nel quale è rimasto coinvolto, Facebook ha annunciato ulteriori novità, che renderanno più semplice trasmettere sul social i giochi eseguiti su PC e porteranno Facebook Lite in altri paesi occidentali

Facebook estende Lite ad altri paesi occidentali, e rende più semplice trasmettere sul social i giochi da PC

Facebook, finita al centro di uno scandalo relativo alla privacy, a causa della condotta della società di profilazione “Cambridge Analytica”, tenta comunque di guardare avanti e, a tale scopo, ha annunciato che – nel prossimo futuro – diverrà più facile e conveniente trasmettere i giochi da PC in live sul suo social e, nel contempo, ha esteso ad altri paesi occidentali il funzionamento diretto dell’applicazione “Facebook Lite”.

Non è certo un momento facile, questo, per il social di Mark Zuckerberg, soggetto ad un forte crollo in Borsa ed alle richieste di chiarimenti da parte di varie istituzioni internazionali, in seguito allo scandalo “Cambridge Analytica”, l’azienda che – dopo aver acquisito i dati di circa 50 milioni di utenti Facebook (che avevano usato l’app per test psicologici “thisisyourdigitallife”) – li ha sfruttati per creare prima dei profili psicometrici, e poi degli spot mirati che avrebbero condizionato le decisioni degli utenti in merito alle ultime presidenziali USA ed alla Brexit. Il tutto, secondo quanto viene imputato a Zuckerberg, sarebbe stato aggravato dal fatto che Menlo Park, venuta a conoscenza della questione già da 2/3 anni, solo venerdì scorso avrebbe preso i primi provvedimenti, bannando gli autori della condotta in oggetto.

Ciò nonostante, le sfide per il grande social vanno avanti, e Facebook continua a meditare una trasformazione in media company, affiancando ai contenuti on demand venduti tramite “Facebook Watch“, anche quelli degli utenti che, si spera, dovrebbero contribuirvi pubblicando nuovi video. Proprio con tale fine, nella prima giornata del “2018 Game Developers Conference” (in corso al Moscone Center di San Francisco), Facebook ha comunicato la distribuzione di un kit di sviluppo per programmatori, che dovrebbe semplificare la procedura per spedire in streaming su Facebook Live le proprie sessioni videoludiche intraprese su PC.

In passato, Facebook aveva già compiuto dei passi in tale direzione: nel 2016 aveva stretto un accorso con la gaming house Blizzard per trasmettere su Facebook Live le sessioni di gioco di alcuni suoi titoli, tra cui Overwatch: tuttavia, occorreva una strumentazione esterna spesso comprensiva di una webcam. In seguito, nel Dicembre scorso, vennero annunciate alcune novità inserite in Messenger, che avrebbero permesso di vedere gli amici nel mentre si eseguiva una partita, o di avviare un match direttamente da una videochiamata (a partire dal gioco “Words With Friends”).

Col nuovo sistema, decisamente semplificato, i programmatori potranno inserire un pulsante nei loro giochi, premuto il quale partirà la diretta streaming consultabile nel NewsFeed. Naturalmente, per incentivare gli utenti a passare a tale servizio, posto che già useranno Twitch e YouTube Gaming, Facebook ha predisposto un sistema di premi e ricompense, che gli sviluppatori – attratti dall’ampia platea del social – potranno inserire nei propri giochi, in modo da conferire ai giocatori dei vantaggi sfruttabili in-game. 

Infine l’annuncio relativo a Facebook Lite, la versione leggera della propria companion app, lanciata nel 2015 per consentire l’accesso al social anche nei paesi in via di sviluppo dotati di terminali datati e di connessioni lente e instabili: tale app, che impiega poche risorse computazionali (impattando solo leggermente sulla batteria) e pochi dati mobili (con conseguenti risparmi), si è estesa da poco anche in Occidente: dopo l’arrivo nella penisola iberica, il mese scorso ha toccato altri paesi (Corea del Sud, Israele, ed Emirati Arabi Uniti) giungendo sino in Italia: ora è la volta di un’ulteriore espansione con l’ingresso in Germania, Francia, e svariate nazioni anglofone (Usa, Canada, Irlanda, Regno Unito, Australia, e Nuova Zelanda), con un potenziale bacino di utilizzatori che, in 100 nazioni, comprenderà 200 milioni di utenti.

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