Elon Musk compra quasi il 10% delle azioni del social network Twitter

Il noto imprenditore alla testa di aziende come Tesla Motors e Space X, impegnato anche nell'intelligenza artificiale, è diventato l'azionista singolo con la quota maggiore (persino più dell'ex CEO e co-founder Jack Dorsey) all'interno del social del canarino azzurro.

Elon Musk compra quasi il 10% delle azioni del social network Twitter

Elon Musk, l’uomo più ricco al mondo, come noto è CEO di di Tesla e SpaceX e, in passato, ha fondato The Boring Company, co-fondato Neuralink (tecnologie celebrali) e OpenAI (intelligenza artificiale): come investimenti “esterni”, sino a poco tempo fa, il magnate sudafricano si era spinto solo in piccole partecipazioni (es. in DeepMind), ma qualcosa sembra essere cambiato negli ultimi tempi, come appena verificatosi a proposito di Twitter.

La frequentazione di Musk su Twitter è di lunga data: il giovane imprenditore è stato spesso criticato per i suoi tweet controversi, a volte troppo schietti, in qualche modo non sempre proficui per Tesla Motors, a volte anche in favore di oscure criptovalute (es. Baby Doge e Doge Coin) con relativi rialzi nelle quotazioni. 

Lo scorso mese, sempre Musk ha lanciato un sondaggio sul suo account Twitter, in cui chiedeva se Twitter si stesse allontanando dalla libertà di parola: parteciparono circa 2 milioni di persone, il 70% delle quali orientato a propendere per una risposta affermativa. In conseguenza di ciò, la successiva domanda posta da Musk era stata il chiedersi se fosse necessaria una nuova piattaforma (magari seguendo la strada di Trump con Truth Social). 

La risposta, a quali fossero le intenzioni del Elon Musk, è arrivata da poco, grazie ad un documento presentato alla SEC (l’organo americano di vigilanza della Borsa, analogo alla nostra Consob), secondo la quale il miliardario ha comprato 73.486.938 azioni di Twitter (che nelle contrattazioni pre riapertura del mercato ha ottenuto di conseguenza un rialzo del 26%), per un investimento pari a 2.9 miliardi di dollari (forse impiegando parte dei ricavi del 10% di azioni Tesla vendute lo scorso anno per pagare le tasse), all’insegna di una quota pari al 9.2% che ne fa il maggior azionista singolo della società (dove l’ex CEO e fondatore Jack Dorsey conserva ancora una quota del 2.25%). 

Per ora, si parla di una partecipazione passiva, in quanto Musk “non dovrebbe svolgere un ruolo nella strategia o nella politica generale dell’azienda“: tuttavia, secondo gli analisti di Wedbush, Daniel Ives e John Katsingris, tale mossa potrebbe essere l’inizio di più strette interlocuzioni con il CDA e la direzione generale della piattaforma, per la quale Musk potrebbe “svolgere un ruolo più attivo nelle operazioni dell’azienda, strategia e politica, in futuro“.

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