Nelle scorse ore, a cavallo tra il 28 ed il 29 Agosto, ha avuto luogo, da San Francisco, l’atteso evento streaming della start-up Neuralink che, condotto dal suo fondatore e presidente, Elon Musk (già a capo di Tesla Motors, Space X, Hyperloop), ha mostrato al mondo i progressi attuali dell’impianto Neuralink, per connettere l’uomo all’intelligenza artificiale.
L’evento è ruotato attorno alla dimostrazione con protagonista il porcellino “Gertrude”, a cui il chip denominato “The Link” (connesso all’esterno via Bluetooth a basso consumo energetico ed alimentato da una batteria – autonoma per 24h – a carica induttiva) era stato impiantato alcuni mesi prima mediante l’azione di un robot ultra preciso, che ha concluso la procedura d’installazione in meno di un’ora, senza bisogno di anestesia totale.
Nello specifico, la “demo” ha mostrato come l’attività cerebrale del porcellino, nel mentre annusava nei dintorni del suo ambiente ed agiva, venisse costantemente tracciata e resa in forma di grafici in tempo reale, tanto da far parlare del Neuralink come di un Fitbit con (1.024) fili (da cui partono i sensori per leggere i segnali elettrici che si dipartono dalla corteccia cerebrale).
Il passo successivo del progetto Neuralink prevede di condurre i primi esperimenti su soggetti umani compatibili, rispettando le condizioni dettate dalla FDA americana (che ha dato il suo placet a Luglio) e avvalendosi magari delle innovazioni nel frattempo introdotte da giovani esperti di robotica, ingegneri meccanici, e informatici magari reclutati proprio grazie al fascino di quest’evento di presentazione (l’azienda dovrebbe passare in breve dai 100 dipendenti attuali a circa 10mila).
Lo scopo del chip dell’impianto Neuralink, grande quanto una moneta (23 x 8 mm), sarà in primis curativo. Musk ha fatto l’esempio del ridare la mobilità ai paraplegici con lesione della spina dorsale, mettendo in comunicazione 2 circuiti, di cui uno nel cervello per captare gli impulsi nervosi e uno nella parte successiva alla lesione. Tuttavia, lo stesso progetto potrà curare la perdita di memoria, di udito, l’epilessia, l’ansia, la depressione, e le dipendenze.
Innegabilmente, Musk non intende fermarsi qui. Dopo aver attenzionato agli impieghi pratici, Neuralink dovrebbe puntare a connettere la mente umana alle macchine, onde ottenere – da tale simbiosi, mediante la correzione (riscrittura) degli impulsi elettrici nervosi – il potenziamento delle capacità cerebrali dell’individuo (es. per salvare e rivedere i ricordi, attivare la visione aumentata) di modo che non venga superato da quella che, intesa come Intelligenza Artificiale, a causa del suo continuo progresso, per Musk potrebbe presto diventare una minaccia per l’uomo.