Ecco l’elenco dei peccati informatici. Tu quale hai commesso?

Il 3 ed il 4 Febbraio, in provincia di Teramo, si terrà la due giorni di aggiornamento dei padri confessori che vengono da tutt'Italia. Tra gli argomenti trattati, anche i peccati informatici come gli account fake, il phishing, l'hacking e guardare i porno.

Ecco l’elenco dei peccati informatici. Tu quale hai commesso?

In più di un’occasione, Papa Francesco ha definito internet come “un dono di Dio”, lodandolo per le tante opportunità che offre alla crescita della società. A patto che sia gestito ed usato bene, senza deviazioni.

Purtroppo, queste ultime sono sempre più diffuse ed anche la Chiesa se n’è accorta, tanto che al Santuario di San Gabriele, in provincia di Teramo, si terranno due giorni (3-4 Febbraio) di aggiornamento dei padri confessori (sia religiosi che diocesani) sul tema dei “peccati digitali”.

In realtà la due giorni di aggiornamento dei padri confessori sarà un momento formativo e di riflessione su tanti argomenti. Ci si occuperà ovviamente dei classici peccati tradizionali ma anche dei peccati sociali (corruzione, esperimenti sulla persona, inquinamento ambientale, disparità sociali, etc.) che pure minano la sanità della morale cristiana. Tra i temi che verran trattati, la novità è – senza dubbio – rappresentata dai peccati informatici.

Nello specifico, l’occasione verrà impiegata per illustrare tutte quelle condotte che possono rasentare una sorta di “peccati 2.0”. Per esempio, non si dovrebbe mai usare – secondo la Chiesa – una chat in modo ingannevole (onde farsi passare per quel che non si è), e non è lecito crearsi account fake –  nelle mail o altrove: equivale a mentire. Peggio ancora è il mandare mail anonime o con mittenti falsificati (phishing) onde trarne un vantaggio economico.

Tra i nuovi peccati figura anche l’uso di Facebook, Twitter e di altre piattaforme per diffamare le persone o per sottoporli a stalking. Molto interessante è il capitolo sulla pirateria: eh sì, c’è anche quello. Per la Chiesa è peccato usare programmi senza licenza, o craccati: ovviamente è ancor più grave fare queste cose in prima persona! E scaricare film, musica, accedere alle pay tv senza pagare? Anche questi sono peccati da confessarsi durante l’omonimo sacramento.

Lo so cosa vi state chiedendo. E il porno? Guardare i siti “hot” è peccato? Certamente, e anche tra i più seri, tanto da rasentare una sorta di reato all’interno del Vaticano. Qualcosa ne sa l’ex nunzio apostolico Jozef Wesolowski, il quale fu messo sotto processo – dal Vaticano – anche per questi “peccati” (oltre a quelli ben più inquietanti di pedofilia e pedopornografia!).

Dunque la Chiesa finalmente si aggiorna e tenta di fornire delle linee guida, alla condotta individuale, ed alla morale personale, anche nel complesso mondo della tecnologia. Come? Con un corso di formazione in provincia di Teramo, riservato ai confessori, e destinato a prepararli sui peccati 2.0. Voi ne avete già qualcuno da confessare?

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