Come sappiamo, stamani 22 Marzo alle ore 8, il Belgio è stato colpito da una serie di attentati di matrice islamica all’aeroporto di Bruxelles ed in alcune fermate della metro cittadina, nelle vicinanze di Maelbeek (ove di recente è stata catturata la mente degli attentati parigini Salah Abdeslam). Il web si è attivato prontamente per fornire informazioni in questa situazione di emergenza e per testimoniare la sua vicinanza ai parenti delle vittime.
In particolar modo, già poco tempo dopo i primi scoppi all’aeroporto di Bruxelles, diversi utenti avevano chiesto a Facebook di attivare il servizio “Safety Check” che permette di avvisare parenti ed amici di essere in salvo. Il servizio in questione, già collaudato tempo fa in Nigeria e dopo il terremoto in India, era stato – di recente – utilizzato anche in Europa dopo gli attentati parigini del 13 Novembre scorso. Facebook non se l’è fatto ripetere ed ha prontamente rimesso a disposizione il servizio: ora sarà possibile, visto che i social funzionano ancora sui luoghi degli attentati, segnalare la propria messa in sicurezza o segnalare se si è a conoscenza che una persona a noi nota sia sana e salva.
Twitter, nel frattempo, è stata ovviamente teatro di uno scontro “social” dopo gli attentati di Bruxelles. Se da una parte diversi profili islamisti inneggiavano al “successo” dell’incursione islamica e vaneggiavano che presto Bruxelles sarebbe divenuta una città del Califfato, altri utenti postavano la loro solidarietà alle vittime sotto l’insegna degli hashtag #Bruxelles, #PrayForBelgium, #NoAlTerrorismo. Dal punto di vista ufficiale, l’account Belga di Twitter ha segnalato gli account da seguire in questa situazione di emergenza: in particolare DG Centre de Crisi, un’organizzazione che collabora col governo nel gestire situazioni di crisi.
Anche Google non è restata in disparte nel momento del bisogno e, nel suo assistente vocale, ha attivato la funzione “Now Cards”che consente un rapido accesso ai numeri ufficiali da consultare in caso d’emergenza.