Ecco come la Rete ha reagito alla tragedia francese del 13 Novembre

Il 13 novembre del 2015 sarà, per sempre, ricordato come l'11 Settembre europeo...il momento che ha cambiato il volto e la capacità di sentire del Vecchio Continente. Anche la rete internet ha partecipato agli eventi in questione: ecco come

Ecco come la Rete ha reagito alla tragedia francese del 13 Novembre

Erano appena passate le 22, e l’amichevole tra Francia e Germania allo Stade de France era ancora in corso, quando a Parigi si sono verificati diversi attentati ad opera di fondamentalisti islamici.

Le immagini di quei tragici momenti, che hanno portato – poi – alla morte di circa 128 persone, sono ancora sugli occhi di tutti: come dimenticare, ad esempio, le riprese delle persone che, per scampare alle mitragliate degli estremisti, si tenevano appesi alle finestre di uno dei locali colpiti dagli attentatori?

Anche la rete, ovviamente, ha risentito, in qualche modo di ciò che stava colpendo a morte il cuore della Francia. Su Twitter, ad esempio, molte informazioni su ciò che accadeva sono giunte tempestivamente anche ad opera di chi cercava di scampare alle esecuzioni dei fondamentalisti.

Oltre a informarci in tempo reale sugli eventi parigini, la medesima piattaforma è stata anche teatro di commozione e solidarietà da parte dei relativi utenti: in termini di commozione, gli hashtag #FranceUnderAttack e #PrayForParis sono subito balzati in testa nelle varie classifiche dei trends mentre, quanto alla solidarietà, invece, molti twitters hanno pubblicato hashtag simili a #PorteOuverte per offrire riparo a quando cercavano scampo dai terroristi ma, per motivi di sicurezza, non potevano raggiungere casa.

Le offerte di aiuto in questione, comunque, invitavano sempre a non fornire dettagli personali sulla propria posizione e, semmai, a cercare di contattare l’ospitante tramite il meccanismo dei messaggi privati.

Il social network Facebook, in momenti del genere, non poteva essere altrimenti ed ha attivato uno strumento che, di solito, entra in vigore solo in occasione di gravi calamità naturali. Parliamo della feature “Safety check” che, durante gli eventi tragici, richiede all’utente coinvolto in una determinata zona “sensibile” di comunicare il proprio stato di salute, posizione geografica compresa, a coloro che, tra i propri amici, sono stati designati come contatti principali per circostanze del genere. 

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