La Capitale francese è stata teatro di una serie di gravissimi attentati, e l’emergenza è ancora in atto.
Gli attentatori hanno aperto il fuoco in nome di Allah, provocando almeno 60 vittime contate finora. Non è tutto: i media hanno riferito che un centinaio di persone sono inoltre state prese in ostaggio all’interno del Bataclan, la sala concerti sede di uno degli attacchi situata a pochi passi dalla sede di Charlie Hebdo.
Le esplosioni sono state in tutto tre: la prima in un ristorante del decimo arrondissement del cento di Parigi, la quale ha causato almeno sette feriti, e la seconda, come già citato, nella sala concerti del Bataclan, divenuta teatro di una carneficina che conterebbe circa 18 morti accertati. Un altro attacco si è verificato allo stadio di Paris Saint-Denis durante lo svolgimento dell’amichevole Francia- Germania; le esplosioni hanno costretto il Presidente Holland all’allontanamento immediato, mentre le migliaia di persone che assistevano alla partita sono state per sicurezza chiuse in un primo momento all’interno dello stadio.
Una serie di sparatorie multiple a colpi di kalashnikov ha inoltre gettato nel caos la città, tanto che a Parigi è stato attivato il piano d’urgenza denominato “rosso alfa”, che dovrebbe portare soccorso in modo coordinato ad un numero elevato di vittime in caso di “attentati multipli”.
Francois Hollande ha parlato davanti alle telecamere del ministero dell’Interno; dichiarando ufficialmente lo stato di emergenza, facendo sapere che per il momento le frontiere della Francia rimangono chiuse.
Il movente di matrice fondamentalista islamica è ormai più che appurato; le sei sparatorie sono state infatti precedute dalla frase “Allah è grande”. Attualmente gli attentatori sono ancora a piede libero, e il bilancio delle vittime rimane purtroppo provvisorio. Le ultime notizie rivelano infatti che i terroristi starebbero (forse) uccidendo uno ad uno i numerosi ostaggi del Bataclan.
Il Presidente Obama, intervenuto direttamente dalla Casa Bianca, ha definito questi gravissimi atti come l’ “11 Settembre europeo”.