Come combattere e smascherare le notizie false in Rete

Una delle peggiori piaghe dell'informazione moderna è rappresentata dalle bufale che, al giorno d'oggi, trovano virale diffusione anche sui social network. Ecco una serie di strumenti per combattere e smascherare le notizie false in Rete.

Come combattere e smascherare le notizie false in Rete

Una delle peggiori piaghe dell’informazione moderna è rappresentata dalle bufale, o notizie fasulle, che – grazie al web – stanno guadagnando un’elevata diffusione, oltre ad una significativa capacità di impattare sulle scelte di tutti noi. Secondo alcuni esperti, sarebbero proprio le onnipresenti bufale ad aver condizionato diverse consultazioni del 2016 e, per questo motivo, tante sono state le prese di posizione contro le notizie farlocche: ecco come possiamo organizzarci, nel nostro piccolo, per fronteggiare le bufale

Negli ultimi tempi, davvero tutti hanno preso ad occuparsi delle bufale. Papa Francesco, di recente, ha parlato di coprofilia in relazione alla diffusione delle notizie false, Google ha promosso il “fact-check” nei risultati informativi del suo motore di ricerca britannico ed americano, e Mark Zuckerberg ha annunciato contromisure per fronteggiare la diffusione di questo genere di “informazioni” sulle pagine del suo social network. Nello specifico, Facebook starebbe testando un sistema attraverso il quale contrassegnare le notizie in predicato di essere scarsamente attendibili.

Nel frattempo, per evitare di dar credito a notizie false, diffondendo – in tal modo – stereotipi ed opinioni negative, è possibile avvalersi di alcuni strumenti che la Rete mette a disposizione per combattere le bufale.

Il Center for Complex Networks and System Resaearch, dell’Indiana University, sta cercando di capire le dinamiche di funzionamento delle bufale, quasi fossero dei virus, e ha allestito – per tale scopo – un motore di ricerca, chiamato Hoaxy, che permette di scovare le bufale, e di vedere quanto queste ultime sian diffuse sui social network. 

Hoaxy indicizza i contenuti di 132 siti tristemente noti per dare ospitalità a notizie fasulle o faziose (es. MSNBC.website, e WashingtonPost.com.co), e funziona come un comune motore di ricerca: una volta giunti sulla sua homepage, basterà eseguire una query usando una parola chiave, e vedere quali risultati, in termini di bufale, verranno forniti. Per ciascuno di essi sarà possibile accedere ad una mappa cronologica, che ne mostrerà la diffusione nel corso del tempo, di sito in sito (comprese le smentite realizzate grazie ad operazioni di fack-checking). Parimenti, una seconda mappa mostrerà la diffusione ramificata della medesima bufala su Twitter.

Un altro strumento che possiamo utilizzare contro le bufale è l’estensione per Chrome “BS Detector”: quest’ultima, grazie al lavoro del suo sviluppatore (Daniel Sieradski), che ha marchiato i siti più inaffidabili delle Rete, segnala se una notizia che compare nel NewsFeed di Facebook provenga da una fonte di dubbia affidabilità (“This website is considered a questionable source”). Molto simile, è “Fake News Alert”, altra estensione per Chrome messa a punto da Brian Feldman, giornalista del New York Magazine, e basata sugli studi di Melissa Zimdar, docente di Scienze della Comunicazione presso il Merrimack College, in Massachusetts. Sempre inerente la verifica delle notizie in lingua inglese, ma appoggiata ad un algoritmo, è l’estensione di Chrome nota come “FiB: Stop living a lie”, che assegna un tag a tutto quel che si incrocia in Rete, che sia un post, un’immagine, un video, un link fasullo, o altro. 

Per fortuna, anche gli utenti italiani hanno a disposizione, da qualche giorno, un’estensione per Chrome che si occupa di metterli in guardia contro le notizie false: si tratta di “Bufale.net”, emanazione del medesimo sito nostrano dedito al debunking. Una volta installato l’add-on in oggetto, imbattendoci in una bufala, verremo avvertiti, e ci verrà spiegato a quale categoria quest’ultima appartenga (es. bufala, notizia acchiappaclick, semplice disinformazione, virus, allarmismo, truffa, etc): invece, nel caso fossimo noi ad aver scovato una nuova bufala, potremo sfruttare la medesima estensione per operare una debita segnalazione

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