Car sharing significa letteralmente condivisione dell’auto, fenomeno che negli ultimi anni ha visto una crescita esponenziale anche a causa della crisi. Quella di condividere il viaggio e dividere le spese è un’idea presente da sempre ma l’avvento di internet e delle applicazioni per smartphone ha permesso una condivisione dai numeri inaspettati.
Probabilmente il sito più famoso di car pooling è BlaBlaCar, sistema che permette di offrire o chiedere un passaggio per qualsiasi meta a fronte della divisione delle spese di viaggio. L’iscrizione è completamente gratuita e anche il servizio offerto, perché la startup si basa su finanziamenti esterni o almeno fino ad oggi: si prevede a breve, infatti, l’avvento di una piccola commissione della percentuale del 10% circa che confluirà nelle casse dell’azienda. Niente più contanti alla fine del tragitto quindi, ma il pagamento avverrà prima del viaggio attraverso paypal o carta di credito.
L’altra faccia degli spostamenti online è Uber, un vero e proprio sistema di taxi che ha scatenato non poche polemiche perché considerato un modo per “aggirare” il fisco inimicandosi tutti quegli autisti che prima di poter lavorare hanno dovuto munirsi di licenze costose e che ovviamente pagano le tasse sui guadagni del loro lavoro.
Come si sa tra i due litiganti il terzo gode: ed ecco far capolino Letzgo, una app che permette di condividere un tragitto solo su brevi distanze (a differenza di blablacar) e senza costi obbligatori per l’autista (come invece è per Uber). Alla fine del viaggio infatti l’utente potrà decidere se contribuire alle spese sostenute dal conducente.
Questa è la caratteristica fondamentale che distingue letzgo da ogni altro sistema di car sharing e supera l’ostacolo tassazione: molti ritengono che il prezzo pattuito per il viaggio debba essere tassato perché e considerato alla stregua di un ricavo; altri invece ritengono che la divisione delle spese non possa essere considerata un guadagno.
Letzgo prevede solo una piccola commissione fissa di 1,90 euro per il passeggero, mentre chi ha il ruolo di driver dovrà condividere con l’azienda il 20% di quanto ricevuto per l’utilizzo dell’app. Ovviamente il tutto si svolgerà sulla piattafoma online e i calcoli per i pagamenti verranno effettuati una volta al mese.