Tiziano Ferro ha sorpreso ed incantato non solo con la sua musica ma anche con il bellissimo monologo; che ha presentato sul palco dell’Ariston nel corso dell’ultima puntata del Festival di Sanremo 2020; parole e messaggi motivazionali che sono rientrati perfettamente nella perfetta e profonda liturgia messa in scena durante la settantesima edizione della kermesse musicale.
Con il suo monologo, il celebre cantante sembra proprio essersi fatto perdonare per la gaffe commessa qualche giorn fa nei confronti di Fiorello, creando così un attrito con il super ospite ma peggio ancora scatenando – involontariamente – l’odio dei webeti dei social. Una situazione che è stata prontamente ricucita grazie ad Amadeus e al suo team di lavoro.
Tiziano Ferro emoziona a Sanremo 2020
Tra qualche settimana Tiziano Ferro compirà 40 anni, una data importante che ha portato il cantante a condividere con il grande pubblico sanremese delle riflessioni molto belle ed importanti, che riguardano gli aspetti più importanti della vita, ma che hanno come fil rouge l’amore in tutte le sue mille sfaccetture e manifestazioni.
“A 40 anni, per la prima volta ho sognato Dio” – rivela Ferro, che vede Dio con il volto di un ragazzo che gli diceva che ha strappato a morsi la vita; il monologo poi prosegue con le buone intenzioni del cantante che non vuole essere un 40enne alterato dal male, né negarsi all’amore dei genitori – magari per timore o per orgoglio -.
“L’amore è un lavoro lento e faticoso, fatto di mediazione e di pazienza” afferma Tiziano per poi aggiungere che la vit è un susseguirsi di stagioni, che ci porteranno momenti in cui ci chiuderemo o ci apriremo al mondo. La visione del mondo e della vita cambia a 40 anni, anche grazie al passato che pesa sulle nostre spalle come un fardello; cicatrici indelebili che sono visibili sul viso di ognuno di noi ma anche e soprattutto sulla nostra anima.
Ed è grazie a quelle cicatrici che Tiziano riesce a curare le ferite che inevitabilmente arriveranno nella sua vita futura. Poi il cantante è passato a toccare un tema molto delicato, cioè quello relativo al diritto ad essere felici, in tal senso le sue parole: “La felicità non è un privilegio, è un diritto“. Poi il cantante ha condiviso con il pubblico la sua parte più intima.
“Dio non commette errori. E non credo abbia iniziato il 21 febbraio 1980. Non sono sbagliato. Nessuno lo è” – un chiaro riferimento al tema dell’omosessualità su cui Tiziano non ammette speculazioni. Parole importanti che non potevano mancare nella liturgia messa in scena in questo Sanremo 2020.
Se molti artisti facessero coming out e non avessero timore di mettersi a nudo e raccntarsi apertamente come ha fatto Tiziano Ferro, il problema dell’omofobia in Italia diminuirebbe.