Nei primi giorni di questo aprile 2020, mese che sarà segnato come il precedente da numerosi binge watching di numerose serie TV, è approdata su Netflix una sitcom che non molti conoscono, ma sicuramente una delle migliori per temi trattati e regia. Infatti, dallo stesso creatore di un amato cartoon Netflix, ovvero Rick and Morty, arriva la sitcom Community, composta, come ripete uno dei personaggi più amati, da sei stagioni e un film, anche se il film non è mai arrivato (o almeno, non ancora).
La sua produzione è stata abbastanza travagliata: le prime cinque stagioni sono state prodotte dalla NBC, salvo poi essere cancellata da questa emittente e passare alla Yahoo! Screen, che ordinò la sesta e ultima stagione, con differenze visibili dalle precedenti. Anche Dan Harmon, la mente geniale dietro tutto ciò, non ebbe vita facile: infatti, nel 2012 venne licenziato e la gestione venne affidata ad altri due produttori, cioè David Guarascio e Moses Port, salvo poi riprendere il suo progetto per la quinta e la sesta stagione.
Community, la trama della sitcom
Jeff Winger, avvocato presuntuoso e vanitoso con una grande carenza affettiva da parte del padre, si ritrova senza laurea, in quanto si scopre che essa è in realtà fittizia (ottenuta in Colombia, e non alla Columbia), dunque, per tornare ad esercitare, deve ritornare sui libri, e decide dunque di iscriversi ad un Community College. Al corso di spagnolo 1 incontra Britta Perry, un’affascinante attivista dalle idee molto forti, e decide di corteggiarla, invitandola ad un gruppo di studio fittizio. Britta, però, convoca altre cinque persone: Abed Nadir, un ragazzo di origini palestinesi e polacche con la passione per il cinema e che probabilmente soffre della Sindrome di Asperger, Troy Barnes, ex quarterback e ballerino di breakdance con una grande sensibilità, Annie Edison, studentessa brillante precisa e metodica dall’animo romantico, Shirley Bennet, una donna molto bigotta con un grande senso della famiglia, e infine Pierce Hawtorne, il più anziano del gruppo, un uomo privo di tatto e spesso odiato da pubblico e personaggi ma capace di regalare perle di saggezza e battute molto divertenti. Dunque, alla fine, il gruppo inventato da Jeff si è davvero formato.
Ciò che caratterizza questa sitcom, che la rende diversa da tutte le altre, è l’attenzione al paradossale: rettori che ogni giorno si travestono in un modo, insegnanti che si ritrovano al lavoro non avendo alcun titolo ma solo esperienze da cassieri, guerre di paintball e apocalissi zombie provocati da altri college. L’immaginazione di Harmon trova libero sfogo nel creare situazioni in cui è facile immedesimarsi e tifare per qualcuno, sebbene quasi impossibili da vederle realizzate nella vita reale. Oltre a ciò, la psicologia dei personaggi è così indagata così da mostrarci entrambe le facce della personalità, introducendo luci ed ombre di ognuno: infatti, non ci troviamo davanti a personaggi stereotipati e preparati con lo stampino, ma, anzi, ci allontaniamo da ogni tipo di cliché.
Dal 1° aprile, dunque, sono approdate su Netflix tutte le stagioni, prima reperibili solo su Amazon Prime Video. E’ arrivato finalmente il momento di conoscere questa incredibile storia di amicizia un po’ sopra le righe e amare ogni personaggio ogni stagione di più.