Solo qualche mese fa, in molti davano per scontato che la 12esima stagione avrebbe chiuso definitivamente la parabola televisiva di Don Matteo. A farlo intendere erano stati alcuni protagonisti della fiction, oltre alla notizia della straordinaria partecipazione di alcuni attori che in questi 20 anni avevano contribuito a determinare il successo della serie, e con i quali si sperava di onorare al meglio un percorso televisivo unico nel suo genere.
A fronte delle premesse della vigilia, la produzione si è con il tempo convinta a riconsiderare la chiusura definitiva del format. Strada facendo, il boom di ascolti delle prime quattro puntate della 12esima stagione, ha fatto intendere che sarebbe del tutto ingiustificato non proseguire con le storie del prete detective.
A confermarlo è stato in primo luogo Terence Hill, protagonista assoluto della fiction, ma anche Nino Frassica, l’attore siciliano che si cala nei panni del maresciallo Cecchini, e che in queste settimane ha spiegato che l’affetto del pubblico dovrà per forza di cose avere un seguito. Intervistato dal quotidiano Leggo, è stato lui stesso a confermare che l’audience delle prime puntate sia “un dato che ci costringe a fare 13, non possiamo deludere tutta questa gente”.
Dati dell’auditel alla mano, Nino Frassica ha poi svelato quale sia il segreto dell’affermazione televisiva di Don Matteo. “La gente ha simpatizzato con i protagonisti, vuole sapere cosa succede a casa loro, è un family ma accontenta anche chi vuole il giallo e chi vuole la commedia per ridere”.
Così, dopo aver premesso quanto sia facile da parte del pubblico entrare nei panni dei protagonisti, ha concluso sostenendo che dal suo punto di vista, l’attuale stagione è probabilmente la più bella finora realizzata. Il motivo starebbe attribuibile alla durata dei singoli episodi, che essendo ora di 100 minuti, permettono di sviluppare al meglio le storie che incollano allo schermo milioni di telespettatori.