Agorà, Coronavirus parla l’epidemiologo: "I guanti non servono e possono essere controproducenti"

Il Responsabile del coordinamento regionale epidemiologico Puglia, prof. Pier Luigi Lopalco, mette in guardia dall'uso improprio di guanti e mascherine.

Agorà, Coronavirus parla l’epidemiologo: "I guanti non servono e possono essere controproducenti"

L’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, Responsabile coordinamento regionale epidemiologico Puglia, è intervenuto nella puntata del 13 marzo di Agorà, dove ha chiarito alcuni punti circa le precauzioni da adottare per prevenire il contagio da Coronavirus, lanciando un monito ai tanti che usano in modo improprio guanti e mascherine. 

Da settimane ormai ci si interroga su quali siano le migliori misure precauzionali da adottare nella nostra quotidianità per prevenire il contagio quando si è costretti ad uscire per fare la spesa o per altre motivazioni urgenti. La preoccupazione cresce giorno dopo giorno tra la popolazione italiana, che è corsa all’acquisto di mascherine e guanti, nella convinzione che questo possa scongiurare il pericolo del contagio, senza però sapere che un uso scorretto delle stesse può aumentare il pericolo.

L’uso dei guanti può essere controproducente

A cercare di far chiarezza sul tema è stato il prof. Pier Luigi Lopalco, che se da un lato ha ribadito che l’assunzione della vitamina C, bere tisane calde, fare gargarismi non servono per scongiurare il contagio da Covid-19, dall’altro ha fatto chiarezza sull’uso di guanti e mascherine. “Vedo molta gente che in questi giorni usa i guanti. Ma i guanti non solo non servono a nulla, possono essere controproducenti” – afferma il prof. Lopalco, per poi aggiungere – “le mani le posso lavare, i guanti o li butto ogni minuto oppure si insozzano e possono veicolare il contagio“. 

Dunque è bene chiarire che una volta usati, i guanti vanno gettati e non riutilizzati, altrimenti si rischia di trasportare il virus su altre superfici. Fatta chiarezza sull’uso dei guanti, Lopalco passa a commentare anche l’uso delle mascherine. “Le mascherine servono a non contagiare gli altri, ma chi ha dei sintomi di malattie respiratorie deve restare a casa, non andare in giro” afferma l’epidemiologo, per poi aggiungere che mettere ad esempio una sciarpa sulla bocca e sul viso mentre siamo su un autobus, serve a ben poco se poi si tocca con le mani le altre parti del mezzo, quindi  con le mani infette si ci stropiccia gli occhi.

Stando alle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità l’uso della  mascherina è consigliato solo in caso di sospetto contagio da Coronavirus, con presenza di sintomi – tosse, starnuti – o se si è a contatto con una persona che è malata di Covid-19. Indossare la mascherina quindi è una buona pratica che serve ad arginare la diffusione epidemiologica, ma a questa si devono aggiungere anche altre misure che attengono all’apparato respiratorio e alle mani. 

Paradossalmente l’uso scorretto ed improprio delle mascherine può perfino portare a nuovi rischi di infezioni; per evitare di aumentare il rischio di infezione a causa di un falso senso di sicurezza, ci si appella ad un uso razionale e sensato delle mascherine. La buona pratica da adottare è quella di lavare bene le mani, fare un lavaggio frequente e accurato con acqua e sapone per almeno un minuto. In assenza di acqua e sapone utilizzare delle soluzioni disinfettati con una concentrazione alcolica almeno del 60%.

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