YouTube tra badge e rimborsi: le sfide della piattaforma di video online

YouTube lancia i badge per gli abbonati a Premium, ma deve anche affrontare le richieste di rimborso degli inserzionisti per un errore nel conteggio delle visualizzazioni delle pubblicità.

YouTube tra badge e rimborsi: le sfide della piattaforma di video online

YouTube ha lanciato i badge per gli abbonati a Premium, ma deve anche affrontare le richieste di rimborso degli inserzionisti per un errore nel conteggio delle visualizzazioni delle pubblicità. In questo articolo, esamineremo queste due notizie e le loro conseguenze per la piattaforma di video online di Google.

YouTube Premium è un servizio a pagamento che offre diversi vantaggi agli utenti di YouTube, come la visione dei video senza pubblicità, il download dei video da guardare offline, la riproduzione in background e l’accesso a YouTube Music Premium. Ora, YouTube ha aggiunto una nuova funzionalità per gli abbonati Premium: i badge.

I badge sono delle icone animate che si possono guadagnare raggiungendo delle soglie o utilizzando le funzionalità di Premium. Per esempio, si può ottenere il badge “Team Premium Trailblazer” se si è iscritti a Premium nei primi due anni dal suo lancio, o il badge “Platinum listener” se si ascoltano 50 ore di musica su YouTube Music. I badge si possono vedere nella pagina “I tuoi vantaggi di Premium”, accessibile dal menu dell’account sull’app mobile.

Lo scopo dei badge sembra essere quello di incentivare gli utenti a sfruttare al meglio i vantaggi di Premium e di fidelizzarli al servizio. Tuttavia, non ci sono dei benefici concreti legati ai badge, se non il piacere di collezionarli e di mostrarli agli altri. Alcuni utenti potrebbero trovare questa funzionalità divertente e stimolante, mentre altri potrebbero considerarla inutile e infantile.YouTube non è l’unica piattaforma che usa i badge per premiare i suoi utenti.

Anche altri siti come Duolingo, Reddit e Stack Overflow offrono dei distintivi virtuali per riconoscere i meriti e le competenze degli utenti. In alcuni casi, i badge possono anche sbloccare dei privilegi o delle funzionalità aggiuntive. YouTube Premium potrebbe seguire questa strada e rendere i badge più utili e interessanti per gli abbonati.

Per esempio, potrebbe collegare i badge a delle offerte o degli sconti su altri servizi o prodotti. YouTube Premium ha già iniziato a offrire dei perk agli abbonati, come 3 mesi di PC Game Pass, Discord Nitro, 90 giorni di Walmart+ e 4 mesi di Calm Premium. Integrare i badge con questi perk potrebbe essere una buona idea. In conclusione, YouTube Premium introduce i badge per gli abbonati come una nuova funzionalità che mira a rendere il servizio più attraente e coinvolgente.

I badge sono delle icone animate che si possono guadagnare utilizzando le funzionalità di Premium o raggiungendo delle soglie. Tuttavia, i badge non hanno alcun valore reale e potrebbero non essere apprezzati da tutti gli utenti. YouTube potrebbe migliorare questa funzionalità rendendo i badge più rilevanti e vantaggiosi per gli abbonati.

Passando alla novità negativa, YouTube sta affrontando una grave crisi a causa di un difetto nel suo sistema di conteggio delle visualizzazioni delle pubblicità. Secondo una recente inchiesta del Wall Street Journal, YouTube avrebbe sovrastimato il numero di volte che gli utenti hanno visto gli annunci sui suoi video, portando gli inserzionisti a pagare di più di quanto dovessero.

Il problema riguarderebbe circa l’80% delle pubblicità su YouTube, che sono basate sul modello “costo per mille impressioni” (CPM), ovvero il prezzo che gli inserzionisti pagano per ogni mille visualizzazioni del loro annuncio. YouTube avrebbe conteggiato come impressioni anche le visualizzazioni che durano meno di due secondi, il che va contro gli standard stabiliti dall’Interactive Advertising Bureau (IAB), l’organizzazione che regola il mercato della pubblicità online.

Questo errore avrebbe causato una distorsione dei dati sul rendimento delle campagne pubblicitarie su YouTube, inducendo gli inserzionisti a investire di più sulla piattaforma, pensando di raggiungere un pubblico più ampio e interessato.  Tuttavia, secondo il Wall Street Journal, molti utenti avrebbero ignorato o saltato gli annunci dopo pochi istanti, senza prestare attenzione al messaggio.

La scoperta di questo difetto ha scatenato le proteste degli inserzionisti, che ora chiedono a Google di rimborsare le somme pagate in eccesso. Google ha ammesso il problema e ha dichiarato di averlo risolto a partire da settembre 2022, ma non ha fornito dettagli sulle modalità e sull’entità dei rimborsi. Secondo alcune fonti, Google avrebbe offerto agli inserzionisti dei crediti da utilizzare per future campagne pubblicitarie su YouTube, ma molti non sarebbero soddisfatti di questa soluzione.

Il caso mette in evidenza le difficoltà che Google incontra nel gestire YouTube, una piattaforma che genera miliardi di dollari di ricavi pubblicitari, ma che è anche esposta a vari rischi e controversie. Tra questi, ci sono le accuse di diffusione di contenuti illegali o inappropriati, la concorrenza di altri servizi di streaming video come Netflix e Amazon Prime Video, e la sfida di garantire la qualità e la trasparenza delle misurazioni delle performance pubblicitarie.

Continua a leggere su Fidelity News