Sono davvero tante le novità che, negli ultimi giorni, si sono concentrate sull’argomento YouTube, sbarcato ufficialmente tra le sveglie intelligenti dei servizi Google, ma anche su un sistema operativo per feature phone. La piattaforma di video-sharing più nota al mondo, inoltre, è finita al centro di alcune polemiche in merito ai video violenti per i bambini, a quelli No-Vax, ed a quelli che promettono giveaways.
Tempo fa, Google arricchì la sua applicazione “Orologio” della possibilità di avvalersi di alcune routine, in modo – ad esempio – da poter chiedere ad Assistant si far partire la propria musica preferita non appena si fosse disattivato l’allarme. A Luglio, il primo servizio a esordire, in tal senso, fu Spotify e, ora, mentre oltreoceano possono già contare anche su Pandora, per gli utenti europei è il momento di poter sfruttare il proprio abbonamento premium a YouTube Music, in modo da potersi svegliare con le hit che più si apprezzano: scaricata la nuova versione di Orologio, dal Play Store o da ApkMirror, dopo il tip sulla scheda Sveglia in alto, e quello sull’icona della campanella (Spring) più in basso, si potrà fare la propria scelta tra le opzioni ad oggi disponibili anche nel nostro mercato (Suoni, Spotify, YouTube Music).
Anche la software house Kai Technologies è stata presente al MWC 2019, con un annuncio che ha coinvolto proprio YouTube, in base al quale d’ora innanzi tutti i feature phone animati da KaiOS (come il banana phone Nokia 8110 4G ed il JioPhone 2) potranno disporre di una versione ad hoc di YouTube, ottimizzata per funzionare con l’hardware basico ed i piccoli display di questi device.
Ed ora, le polemiche. Circa due anni fa, Google promise investimenti in persone e tecnologie per arginare il problema dei video inopportuni scoperti nello spin-off YouTube Kids. Evidentemente qualcosa, in cotanto impegno, non deve aver funzionato, visto che, già nelle scorse settimane, YouTube è rimasta coinvolta in uno scandalo sulla pedopornografia, con conseguente fuga degli investitori pubblicitari: ora, però, dalle recondite maglie della grande Y emerge un nuovo gorgo inquietante.
Una pediatra americana (Free N. Hess), infatti, vi ha trovato numerosi video che, in forma di cartoni animati, propongono tematiche come le sparatorie nelle classi, i pestaggi, le offese gratuite e, persino, istruzioni su come suicidarsi col coltello o il cappio al collo. I video, soggetti a centinaia di migliaia di visualizzazioni, vengono erogati da canali seguitissimi, e finiscono per trapelare – non tempestivamente filtrati dagli algoritmi – anche tra quelli suggeriti in Kids. YouTube, intervenuta per commentare la scoperta, ha ammesso che il suo sistema di controlli, che molto ha fatto, non è perfetto e deve migliorare, anche con le segnalazioni dei genitori che, una volta scoperto un video inopportuno, possono anche includerlo in una blacklist per inibirne la visione ai profili dei propri pargoli.
Intanto, secondo BuzzFeedNews, YouTube avrebbe confermato il blocco della pubblicità per quei video che, diffondendo testi cospirazioniste sui vaccini, mettono in pericolo la salute dei bambini: la speranza, ovviamente, è di riguadagnare il favore degli inserzionisti, molti dei quali (es. Vitacost) avevano lasciato la piattaforma non appena s’erano visti associare proprio a video No-Vax.
Infine, come riportato da 9to5Google, si inizia a far chiarezza sulla polemica che ha contrapposto a Mountain View alcuni creators, i quali si erano lamentati della defalcazione di video in cui proponevano dei concorsi a premi (giveaways): secondo Google, i video in cui si promettono premi tramite concorsi non sono proibiti. In realtà a violare le policy della piattaforma sono solo quei video nei quali l’autore, per concedere il premio, mette in atto delle metriche del consenso (es. la necessità di mettere un like, di sottoscrivere una newsletter, di condividere un contenuto), finalizzate ad accrescere la popolarità di una pagina esterna.