YouTube, impegnata nel consueto giro di aggiornamenti, che coinvolgono diverse sue emanazioni (client standard, YouTube Music, Premium), sia direttamente che indirettamente (via Assistant), è rimasta coinvolta in una battaglia sui numeri, con quelli dell’ultima trimestrale, particolarmente buoni, e quelli di un’inchiesta, che rendono necessario rivedere i criteri di meritocrazia degli artisti presenti sulla piattaforma.
SensorTower, portale specializzato nell’elaborare statistiche in merito agli app store, ha rendicontato, a proposito della piattaforma YouTube entrate migliorate di 2.2 volte rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, con incassi di 138 milioni di dollari, per lo più concentrati in Giappone, ed USA, con quest’ultimo mercato ove un peso notevole è stato rivestito da YouTube TV.
Ciò nonostante, il successo di YouTube non sembra omogeneo in tutti gli app store, ma appare limitato a quello di iOS, visto che la grande Y non appare nemmeno nella classifica Android delle app più redditizie nel periodo attenzionato (tra il 1° Aprile 2018 e il 30 Giugno 2019), con i primi posti ivi occupati, rispettivamente, da LiveAF, Twitch, e PicsArt.
Sempre a proposito di cifre, sembra destinato a far discutere quanto pubblicato dal portale economico Bloomberg, secondo cui la metrica delle visualizzazioni non sarebbe più sufficiente a denotare il successo o meno di un video: il caso emblematico è del rapper indiano Badshah che, sul video “Pagaal”, ha ottenuto 75 milioni di visite in 24 ore, superando persino “Me” Taylor Swift. Secondo gli analisti di Bloomberg, a far discuterebbe sarebbe il fatto che anche il rapper indiano abbia fatto ricorso agli annunci pubblicitari, su YouTube e Google, per inviare a guardare il proprio video, con la differenza che, in India, questi ultimi costano molto meno che altrove e, quindi, offrirebbero una “maggior potenza di fuoco” a chi intendesse avvalersene per gonfiare i propri numeri.
Passando alle novità più concrete sul mondo YouTube, è normale occuparsi delle sue tante applicazioni. YouTube Music ha comunicato un provvedimento volto a favorire i canali ufficiali degli artisti, in base al quale se si è iscritti a un canale di un artista curato da un partner o che riguarda comunque quel dato artista, si verrà automaticamente iscritti al canale ufficiale dello stesso, da cui d’ora innanzi giungeranno le notifiche, con le precedenti iscrizioni che diverranno inattive e la preservata facoltà, comunque, di ricercare i canali in questione (cui, però, non ci si potrà più iscrivere).
Anche YouTube Premium (più focalizzata sui video) non si è fatta mancare la sua dose di aggiornamenti, con un roll-out funzionale, in corso d’opera via attivazione da server remoto, grazie al quale i video potranno sempre essere scaricati per una fruizione off-line ma, questa volta, la qualità massima settabile passa dall’HD (720p) al FullHD (1080p).
Era il 2015 quando Google creò YouTube Gaming in ottica anti Twitch. Col tempo, tale applicazione è stata riassorbita in YouTube, tramite una sezione ad hoc che, però, era rimasta priva di una funzionalità, presente nello spin-off Gaming, che permetteva di mandare in streaming quanto accadeva lo schermo dello smartphone. Tale curiosa lacuna è stata sanata, visto che – ora – nella versione della companion app di YouTube per Android, versione 14.31.50, è appena sbarcata la funzione “mobile capture” per la cui fruizione, però, occorre assecondare dei requisiti “minimi”: innanzitutto, la funzione – riservata a device Android da Marshmallow in avanti – va attivata sul sito di YouTube, ove bisogna avere un canale privo di restrizioni, verificato, e con un seguito di almeno 1.000 followers.
Infine, un aggiornamento in corso di rilascio per Assistant, ma sempre relativo a YouTube, mostrerebbe un carosello di suggerimenti musicali, tratti non solo da Spotify ma, appunto, anche da YouTube con la possibilità, effettuata la propria scelta, di riprodurre quanto selezionato o sullo stesso smartphone su cui ci si trova, o su altri dispositivi associati (previo log-in con lo stesso account), tipo Chromecast, speaker, etc.