YouTube Music, Apple Music, Spotify: tutti matti per il karaoke

Nel mentre Google prepara per YouTube Music il caricamento della musica personale, la stessa piattaforma migliora il supporto del testo per le canzoni, immediatamente seguita da analoghe iniziative da parte di Apple Music e Spotify.

YouTube Music, Apple Music, Spotify: tutti matti per il karaoke

Nonostante Pandora sia in rapida ascesa nel settore, il panorama della musica in streaming ruota ancora attorno a grandi nomi, quali YouTube Music, Apple Music, e Spotify che, di recente, si sono confrontati a suon di novità, qui di seguito rendicontate.

Le prime novità di questo weekend in ambito music streaming riguardano YouTube Music, servizio varato da Google (in Italia) nel Giugno del 2018 e candidato a raccogliere il testimone del pensionando Play Music: a conferma di quanto emerso qualche settimana addietro, alcuni utenti hanno condiviso su Reddit delle schermate relative a una pagina di supporto con la quale Google spiega ai suoi utenti come caricare la propria libreria musicale su YouTube Music, e cosa questo comporterà. Nello specifico, a implementazione ultimata, (anche se la fruizione potrà avvenire dall’app, con release almeno 3.51), bisognerà caricare le canzoni (nei formati supportati: m4a/flac/ogg/mp3/wma), via trascinamento (in attesa di una procedura più semplice, che arriverà in seguito), sulla pagina web music.youtube.com.

A quel punto, la musica personale (al netto dei doppioni, automaticamente eliminati da Google) risulterà disponibile in Raccolta > Album > Caricamenti o in Raccolta > Brani > Caricamenti e, dal solo realizzatore dell’upload, potrà essere ascoltata anche off-line, senza pubblicità, su uno speaker esterno, pur in assenza di un abbonamento a YouTube Music Premium. Da notare, però, che la propria musica caricata non influirà, curiosamente, sui suggerimenti e, inizialmente, non sarà presente la feature per trasferire da Play Music al nuovo servizio la musica già caricata online. 

Ancora in merito a YouTube Music, sembra che Google stia rilasciando, con attivazioni progressive da server remoto, un refresh dell’interfaccia dell’app, coinvolgendo la sezione relativa ai prossimi brani ma, soprattutto, quella dei brani in riproduzione: in questo caso, oltre a piccoli riposizionamenti e centrature per i pulsanti like/dislike, riproduzione casuale o ciclica, avanti/indietro, play/pausa, vi è la messa in primo piano, accanto ai prossimi brani, del testo delle canzoni che, sin dalla sua implementazione su Android, era celato dietro la “i” di informazioni”. 

Anche Apple Music, secondo i rumors diffusi da un tester di macOS 10.15.14 beta2, si prepara a una novità in salsa karaoke: nello specifico, sembra che, su Apple Music, avviando un brano, sarà presto possibile leggerne i sottotitoli di accompagnamento, posizionati accanto alla cronologia di riproduzione.

Spotify non poteva essere certo da meno. Dalla fine dell’anno scorso si è parlato dell’intenzione da parte del colosso svedese della musica in streaming di offrire un servizio che sincronizzasse la musica con i testi (forniti da Musicxmatch) e, a quanto pare, il momento dell’esordio di cotal feature è arrivato, a partire da Spotify beta 8.5.46.848. Fruire della novità è alquanto facile, visto che basta avviare una canzone e, nel caso la stessa sia contrassegnata dalla dicitura “lyrics”, swippare verso l’alto per scoprirne il testo che, previo tap nella schermata, prenderà a scorrere in sincro con l’avanzare della canzone. 

Sempre da Spotify arriva in test, presso un ristretto numero di utenti androidiani, una nuova interfaccia del client Android: la stessa vede i tab occupare meglio, anche con più informazioni, gli spazi a disposizione mentre, in alto, compaiono delle playlist (6) compilate sulla base dei gusti dell’utente, incluse in  una griglia di 2 x 3, verosimilmente adeguate al momento della giornata (come confermato anche dal saluto buongiorno/buon pomeriggio/buona sera posto poco sopra) in cui si accede all’app. 

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