Sembrano non interrompersi le novità presso YouTube (già protagonista in tandem con Instagram), con la celebre piattaforma di streaming e condivisione multimediale di Google che, nelle scorse ore, si è resa protagonista di due novità, in un certo modo collegate tra loro.
La prima novità relativa a YouTube è di carattere statistico, ottenuta grazie a un report pubblicato da Google nel blog della grande Y, e riguarda la velocità di riproduzione dei video. Secondo Mountain View, che mette a disposizione varie velocità di playing (0.25x, 0.5x, 0.75x, normale, 1.25x, 1.5x, 1.75x, e 2x), al netto della maggior parte che riproduci i video a velocità normale 1x, quando si mette mano a questa funzione, la si fa maggiormente (nell’85% dei casi) per accelerare la velocità di riproduzione, il che ha permesso di appurare al meglio alcune preferenze dell’utenza.
Nello specifico, il podio delle velocità di accelerazione vede 1.5x condurre la classifica, seguita da 2x e, al terzo posto, da 1.25x: non mancano le velocità personalizzate, per i più precisini, con l’affermazione del valore di 1.1x, che è di poco ma non troppo più veloce del normale. Molto interessante, poi, si è rivelata essere la scoperta in base a cui, di mattina presto, intorno alle 6, non si fa un uso frequente delle velocità di riproduzione ma, man mano che la giornata va avanti, si ricorre a sempre crescenti velocità di riproduzione, con una flessione tra le 19 e le 21, cioè a ora di cena, per poi ottenere una leggera ripresa, secondo i fusi orari, tra le 21 e le 01.
La novità in questione conferma i trend moderni che vogliono gli utenti aver poco tempo a disposizione e saturarlo con più contenuti riprodotti a velocità accelerata, ma anche con contenuti di breve durata, il che porta alla seconda novità di questo breve recap.
Come noto, nei mesi scorsi, Susan Wojcicki, CEO di YouTube, ha rivelato che, in circa 2 anni dalla loro introduzione (come test, in India, nel 2020) i video corti creativi della grande Y, cioè gli Shorts, hanno superato i 5 trilioni di visualizzazioni in totale. Non stupisce, quindi, che Google voglia cavalcare questo successo e, a tal proposito, ha annunciato un’iniziativa che, finalizzata nell’aiutare gli utenti a scoprire nuova musica, unisce YouTube a YouTube Music attraverso il varo della playlist “Sounds from Shorts”.
In pratica, espandendo una funzione esistente già in passato, che tippando un pulsante in basso a destra nello Short permetteva di accedere a una pagina con l’elenco delle altre clip che usavano quello stesso brano, ora, giunti nella pagina in questione, si troverà anche un pulsante “Salva”: intervenendo su quest’ultimo, si depositerà il brano presente nella clip all’interno della playlist “Suono dagli Shorts”, che troverà ospitalità sia su YouTube (sezione Audio di Shorts), fornendo agli utenti una raccolta privilegiata di brani che potrà usare per i propri Shorts, sia su YouTube Music, dove chi è appassionato solo dell’ascolto, potrà rilassarsi immergendosi nei brani in questione.