Dopo essersene lasciata sfuggire una versione praticamente alpha, della quale ha prontamente richiesto a Google il ritiro dai risultati di ricerca, Microsoft ha tenuto l’atteso evento che, con la partecipazione tra gli altri del CEO Satya Nadella e del CPO Panos Panay, ha portato alla presentazione di Windows 11, il nuovo sistema operativo di Microsoft che, concepito in collaborazione con i più importanti chipmaker (Qualcomm, AMD, Intel) come “uno degli aggiornamenti più significativi per Windows dell’ultimo decennio“, sarà rilasciato in quel di Novembre.
Il nuovo Windows 11, poco avido di risorse (gira con CPU anche dua core da 1 GHz, con 4 GB di RAM e 64 GB di storage), appare rivoluzionato già nel design, con un maggior uso di ombre e traslucenze: al centro della barra delle applicazioni appare una dock (posizionabile anche a sinistra, per i più tradizionalisti) con diverse icone autoadattabili: in sostanza, sui dispositivi ibridi, staccando la cover con tastiera, queste ultime si ingrandiscono e distanziano, per essere meglio gestite via touch. Nello specifico, la prima icona porta allo Start ridisegnato che ora apre una finestra con in alto il form di ricerca, i reminder dei programmi-app presenti e, in basso, la sezione “suggeriti” che pesca anche i file presenti sul proprio cloud OneDrive. Non manca l’icona Widget che palesa un feed, posizionabile a piacimento e personalizzabile che, calibrato sugli interessi degli utenti monitorati dall’intelligenza artificiale, mostra alcune informazioni, notizie, meteo, anteprime delle foto, etc, senza che sia necessario aprire le relative app.
Ancora dalla taskbar si può accedere a Teams, l’app per i meeting online di Redmond, che è preinstallata e sinergica nel nuovo sistema operativo, riuscendo ad adattarsi agevolmente al device usato (es. sui taccuini digitali mostrando i tool creativi che prevedono l’uso del pennino, o su un tablet mostrando da subito una tastiera virtuale). Spazio anche per il Microsoft Store, ridisegnato, in cui agli sviluppatori sarà offerta la possibilità di inviare le proprie creazioni nei formati principali (UWP, PWA, Win32), con la possibilità per gli utenti di cercare (appoggiandosi all’app store di Amazon) e installare le app di Android, che saranno eseguite nativamente, senza emulatore, grazie alle tecnologie WSL 2 e Intel Bridge.
Nel nuovo Windows 11, più sicuro e facile da aggiornare (update dimensionalmente ridotti del 40%), in cui più comandi potranno essere eseguiti con la sola voce stante un miglioramento delle tecnologia di riconoscimento e dettatura vocale, molta attenzione è stata conferita al multi-tasking, senza la necessità di ricorrere ad apposite app di terze parti (es. FancyZones): la nota iconcina del quadratino posta in alto a destra, toccata, palesa la funzione Snap Layouts che offre – via Snap Navigator – vari preset di layout per avere due, tre, o più finestre automaticamente affiancate: grazie ad un pulsante presente nella barra delle applicazioni, la nuova funzione correlata Snap Groups ricorderà e riaprirà le app che erano state usate assieme in precedenza, riaprendole financo con lo stesso layout di affiancamento adoperato prima che si venisse interrotti, magari dall’apertura di una mail. Nel caso si colleghino schermi esterni, sarà possibile memorizzare in essi alcune app: sconnessi gli schermi, le stesse torneranno al display principale ma ridotte a icona sulla Dock e, nel riconnettere i monitor esterni, torneranno automaticamente al loro posto.
Infine, grande attenzione al gaming. Secondo quanto illustrato dalla vicepresidente per l’ecosistema di gioco di Microsoft, Sarah Bond, direttamente dall’esperienza delle next gen consolle Xbox X ed S arrivano diverse funzionalità, come le API Direct Storage, per migliorare i tempi di caricamento senza dover adeguare l’hardware, e l’Auto HDR, che migliora luci, ombre e dettagli (all’esordio, all’uscita di Windows 11, già su oltre 1.000 titoli, tra cui Rocket League e Skyrim). Tutto ciò trova pieno completamento nell’integrazione nativa su Windows 11 anche del servizio in abbonamento Xbox Game Pass, ormai sempre più svincolato dal mero mondo delle consolle.