WhatsApp: nuove emoji e player globale su Android. Problemi con l’Europa, truffa in corso

Inizio di settimana gravido di novità per WhatsApp che, come sempre usata suo malgrado per le truffe, e al centro di attenzioni da parte delle istituzioni europee, ha rilasciato nel frattempo due interessanti beta per Android, con relative innovazioni.

WhatsApp: nuove emoji e player globale su Android. Problemi con l’Europa, truffa in corso

WhatsApp, la celebre piattaforma di messaggistica istantanea di Facebook Inc, ora nota come Meta, prosegue nel suo quasi quotidiano rilascio di novità e, nelle scorse ore, proprio quando in Europa si discuteva di come renderla interoperabile con la concorrenza, proprio nel mentre imperversa una truffa che ne sfrutta la grande diffusione, ha messo a segno due nuovi rilasci di beta per Android, con relativo carico di novità al seguito. 

Nelle scorse ore, Menlo Park ha rilasciato ben due beta per Android, cariche di novità. La prima beta, numerata come 2.22.8.7, porta a disposizione di alcuni beta tester una novità (avvistata anche dagli users delle beta professionali 2.22.8.7 e 2.22.8.8), sostanziata nel famoso player globale. Quest’ultimo, avvistato nel codice della messaggistica, prima su iOS e poi anche su Android, lo scorso autunno, a quanto pare è in rilascio (molto) graduale per coloro che abbiano installato la beta di cui sopra.

Per valutare se in possesso del player globale, è possibile fare un test rudimentale, avviando un messaggio audio ricevuto in una chat e poi lasciando la stessa, magari per consultare le ultime novità di una chat di gruppo o per interagire con un’altra persona. A quel punto, nel caso sia stata attivata da remoto la novità sul proprio account, si noterà in alto un player, con a sinistra il pulsante di pausa, al centro il nome del mittente del contenuto audio, e a destra la X per terminarne la riproduzione (che, altrimenti, proseguirebbe – questo il vantaggio della miglioria – anche abbandonando la chat d’origine del messaggio audio ricevuto). 

WABetaInfo che ha rendicontato di questo roll-out sottolinea come non tutti potrebbero notare il player globali, pur scaricando la beta 2.22.8.7 (dal Play Store se iscritti alla pagina dei tester, o da ApkMirror). In tal caso, è bene attendere un po’ e, in caso di una lacuna persistente, rimandare il tutto ad una delle prossime beta

Col rilascio della beta Android 2.22.8.8, invece, gli utenti possono avere a disposizione le nuove emoji, alcune delle quali anche con la possibilità di operare le combinazioni per i toni della pelle, tratte dall‘ultimo Unicode, già implementate da Apple con iOS 15.4. In questo caso, la sottolineatura fatta dai leaker di WABetaInfo afferisce al fatto che, per sfruttare appieno tali nuove emoji, ovvero sia per essere certi che l’interlocutore le veda, è necessario che pure quest’ultimo abbia installato la nuova beta 2.22.8.8 di WhatsApp per Android.

Abbandonando gli aggiornamenti, ci si può concentrare su sviluppi futuri e cautele. Nel primo caso, è notizia di qualche giorno fa che il Parlamento, il Consiglio e la Commissione europea, dopo un dibattito di circa 8 ore, si siano accordati sul testo del Digital Markets Act che, se approvato, costringerebbe le piattaforme di messaggistica (es. iMessage, Messenger, WhatsApp) all’interoperabilità, aprendosi cioè ad altre piattaforme di messaggistiche magari meno famose (es. Signal, Trillian, Kakao Talk), rinunciando alla loro natura chiusa. Nel caso il provvedimento venisse approvato, nell’eventualità di un mancato adempimento dello stesso, i grandi player del settore potrebbero incorrere in multe sino al 10% del loro fatturato globale dell’esercizio precedente (o ancor peggio, in caso di recidiva).

Infine, da Genbeta, arriva la notizia di una truffa in corso su WhatsApp, con la quale gli hacker, messaggiando ad oggi da numerazioni americane, facendosi passare per parenti in difficoltà in particolari situazioni (es. senza soldi in aeroporto), dopo aver sollecitato l’utente a indovinarne l’identità e simulato una chiamata vocale caduta per problemi tecnici, chiedono insistentemente del danaro come forma di aiuto

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