WhatsApp, la più popolare applicazione di messaggistica istantanea al mondo, ha appena distribuito un nuovo aggiornamento nel suo canale beta, lasciando intravvedere novità in merito alla revisione degli account bannati: il tutto mentre la piattaforma in verde è stata investita da un “fuoco incrociato”, con una denuncia presso la Commissione Europea e un dossier in tema sicurezza diffuso da Kaspersky.
Secondo l’associazione Beuc che tutela gli utenti di servizi e i consumatori europei, i nuovi termini per la privacy e le rinnovate policy d’uso di WhatsApp, alla fine varati nel Maggio scorso dopo un periodo di rinvio, sarebbero poco trasparenti e chiari, tanto da non essere pienamente compresi dagli utenti, e sarebbero stati accompagnati da indebite pressioni verso l’accettazione. Da qui la decisione di presentare una denuncia ad hoc presso la Commissione Europea, con la pratica già a disposizione del rappresentante di Amburgo per la protezione dei dati e per la libertà di informazione.
Non vanno meglio le cose, per WhatsApp, in ambito sicurezza. In questo caso, la security house russa Kaspersky, avvalendosi dei dati anonimizzati ricavati dagli users della sua Internet Security per Android, ha scoperto come, tra il dicembre 2020 e il maggio 2021, l’89,6% dei casi di phishing via condivisione di link malevoli si sia verificato su WhatsApp, contro il 5.6% di Telegram e il 4.7 di Viber (certo meno diffusi). Per cautelarsi da situazioni del genere, gli esperti consigliano, tra le altre cose, di attenzionare i messaggi sospetti alla ricerca di eventuali errori o incongruenze, diffidando anche nel caso provengano da contatti amici (forse compromessi) o sembrino attribuibili a siti affidabili (presso cui magari sono stati dragati i dati dell’utente), ed evitando di partecipare alle catene di Sant’Antonio.
Polemiche a parte, passando alle novità concrete, nelle scorse ore, con la release 2.2126.11, le iterazioni web e desktop di WhatsApp hanno guadagnato la funzione View Once, a tutela della privacy degli utenti e una maggior diffusione della nuova modalità archivio: dopo poche ore, il rilascio di una nuova beta per iOS ha però permesso ai leaker di WABetaInfo di scoprire, via reverse engineering, una futura funzione non ancora palese a cui sta lavorando il team della piattaforma.
Nel caso specifico, si tratta di una sezione in-app che permetterà di inoltrare un ricorso nel caso il proprio account sia stato bannato, a seguito delle attività automatiche messe in piedi da Menlo Park per fermare le azioni coordinate spesso portate avanti da veri e propri bot creati per operazioni di hacking o di disinformazione. Secondo le schermate condivise, la sezione Review (revisione) permetterà all’utente di fornire in chat col supporto ulteriori dettagli, aggiuntivi rispetto alle info del device e alla condotta dell’account acquisiti dallo stesso. In seguito, la chat non verrà cancellata sino all’avvenuta revisione del giudizio, che potrà richiedere anche 24 ore e che sarà palesata mediante una notifica in-app: nel caso sia stata confermato il ban dell’account, l’utente verrà invitato a registrare un nuovo numero.
Per il momento, la funzione fa riferimento, come summenzionato, all’iterazione iOS di WhatsApp, sebbene sembri certo che la stessa sia destinata ad arrivare anche su Android.