Dopo un round piuttosto deludente (quanto meno rispetto a Telegram X) fatto di meri bugfix, WhatsApp si è ripresa i riflettori della scena hi-tech per quel che concerne la messaggistica istantanea, attraverso importanti novità per iOS e per i sistemi desktop, Microsoft ed Apple.
In passato il gruppo di leaker di WABetaUnfo aveva scoperto l’avvio dei lavori per consentire di mettere in pausa e di riprendere la registrazione di una nota vocale: a distanza di circa un mese da tale rinvenimento codicistico, tale funzione risulta essere ora in roll-out nella versione beta per iOS recante il numero di release 2.21.230.16, seppur in favore solo di alcuni beta tester (con altri che, però, potrebbero già aver ricevuto la novità nella beta release 2.21.230.13).
Per appurare d’aver ricevuto la funzione in questione, basta cimentarsi nel registrare una nota audio: notando le onde sonore, ad un certo punto dovrebbe apparire l’icona di messa in pausa. Intervenendo sulla stessa, il messaggio sonoro viene stoppato, ma può esser ripreso nella registrazione premendo di nuovo l’icona a forma di microfono, e senza dover registrare una nuova nota audio da capo. Nella medesima release, inoltre, risulta essere stata messa a disposizione di più beta tester l’opzione di privacy “I miei contatti eccetto“: in ambedue i casi, non notando tali implementazioni sulla propria app, sarà necessario attendere d’essere attivati alle stesse in qualche futuro aggiornamento.
Dall’account twitteriano @ALumia_Italia è arrivata l’indiscrezione, invece, secondo cui sarebbe giunto a un buon punto lo sviluppo di un’app nativa per Windows che, al contrario di quella attuale, non sarebbe una mera progressive web app: nello specifico, come precisato dal leaker Paluzzi, la stessa (che per funzionare non richiederebbe la connessione a internet del telefono) non si baserebbe né sul codice javascript né sul framework Electron, risultando forse esser realizzata in .NET core.
Anche per macOS qualcosa si muove: in questo caso il team della piattaforma starebbe utilizzando Project Catalyst, usualmente usato per portare le app di iPadOS su computer Mac, in modo da convertire per macOS l’app avvistata tempo fa per iPad (alla quale somiglia molto).