WhatsApp: maxi multa dall’Europa, in test note vocali come status anche su iOS

Dopo una breve attesa anche gli utenti degli iPhone possono iniziare a usare le note vocali come aggiornamenti di stato su WhatsApp che, tra le altre cose, ha ricevuto un'altra, pesante, multa dalle istituzioni europee.

WhatsApp: maxi multa dall’Europa, in test note vocali come status anche su iOS

Non si avvia bene il fine settimana di WhatsApp che, portata una interessante novità anche agli utenti di iOS, ha subito la doccia fredda dell’ennesima multa per violazione della privacy da parte delle autorità europee. 

Partendo dalle brutte notizie, WhatsApp è stata condannata a pagare 5,5 milioni di euro per violazione del GDPR, che tutela i dati dei cittadini europei. Tutto è iniziato nel 2018 quando entrò in vigore tale normativa: allora WhatsApp invitò i suoi utenti ad accettare i termini di servizio modificati per l’occasione, spiegando che era l’unico modo per continuare a usare l’app. Secondo l’autorità irlandese per la tutela dei dati personali, il Data Protection Commission, che ha giurisdizione su Meta visto che ha in Irlanda la sua sede europea, Menlo Park aveva peccato di trasparenza non spiegando agli utenti della messaggistica che avevano diritto a essere informati sul trattamento dei loro dati effettuati mediante l’app. Da lì nacque una multa di 225 milioni di euro.

Poi, finita sul tavolo del Comitato europeo per la protezione dei dati, l’EDPB, la vicenda ha avuto uno sviluppo ulteriore, visto che è stato stabilito che Meta non poteva usare il contratto così stipulato dagli utenti come base giuridica per trattare i dati con lo scopo garantire miglioramenti e sicurezza del servizio.

Ciò si è tradotto in una multa di 5,5 milioni di euro verso WhatsApp e di una complessiva di 390 milioni di euro per Facebook e Instagram (giudicata bassa dal ricorrente del 2018, l’organizzazione noyb, secondo cui si sarebbe dovuto infliggere una multa di 4,36 miliardi di euro visto che Meta aveva guadagnato 72,5 miliardi di euro tra il terzo trimestre 2018 e il terzo trimestre 2022). Meta, spiegando che “il modo in cui il servizio opera sia tecnicamente e legalmente conforme“, si è detta intenzionata a ricorrere in appello, anche perché avrebbe solo sei mesi per conformarsi al Regolamento UE sulla protezione dei dati personali“. 

Dopo l’arrivo della novità ad alcuni beta tester per Android, WhatsApp ha consentito anche agli utenti degli iPhone, in possesso della beta release 23.2.0.70 distribuita via TestFlight, di beneficiare, se coinvolti nel test, di poter usare note vocali come aggiornamenti di stato. Ciò sarà possibile dalla scheda degli aggiornamenti di stato, se è presente l’icona di un microfono, ma anche inviando delle note vocali dalle chat agli update status. Tali note vocali, da max 30 secondi, saranno visibili per 24 ore (ma potranno essere eliminate in qualsiasi momento), solo agli utenti scelti nelle impostazioni della privacy dell’account in questione, e saranno tutelate dalla crittografia end-to-end, in modo che solo che solo i contatti scelti dall’utente nelle sue impostazioni per la privacy possano fruirne. 

Continua a leggere su Fidelity News