WhatsApp, come noto, nel 2020 si appresta ad introdurre la pubblicità nei suoi Stati, in modo analogo a quanto Instagram prevede di testare in merito alla sezione Esplora. Nel frattempo, onde rendere questa sezione più attrattiva, quanto meno al pari delle Storie di Instagram (il cui funzionamento è analogo), arrivano diverse novità in sperimentazione, tramite le ultime beta di WhatsApp.
La prima novità, riguardante gli Stati di WhatsApp, che permettono all’utente di immortalare e condividere per 24 ore un momento della propria giornata, a suon di testi, GIF, foto, video, conferisce all’utente la possibilità di visualizzare o, all’opposto, di nascondere alla vista gli Stati altrui precedentemente silenziati.
Per farlo, basta entrare nella sezione ad hoc in cui sono elencati gli Stati e, in basso a destra, tippare sul pulsante Nascondi (Hide) o Mostra (Show), in modo da poter celare o palesare l’elenco degli Stati nascosti. Tale feature, denominata “Hide Muted Status Updates“, ad oggi, risulta presente nel codice della beta 2.19.183 di WhatsApp per Android, scaricabile dal Play Store o dalla repository online di ApkMirror, ma non accessibile a tutti visto che, nella sperimentazione in questione, risulterebbero coinvolti pochi utenti, dai quali – evidentemente – ci si attendono ottimi feedback, in vista di un collaudo generale e, poi, di un rilascio pubblico della feature.
Non meno importante è la seconda novità in merito agli Stati, anticipata dal portale The Verge. In questo caso il riferimento va ad un sistema che consentirà di condividere uno Stato all’interno di altre applicazioni, tra cui anche le googleiane Foto e Gmail, partendo – ovviamente – da WhatsApp e Instagram.
WhatsApp, nel confermare la feature prospettandone l’imminente arrivo prima nel canale beta, ha preventivamente sottolineato che non vi saranno scambi di dati tra WhatsApp e le altre sue piattaforme (cosa per la quale, nel 2017, l’Antitrust europeo comminò a Menlo Park 110 milioni di euro di multa), ma che la condivisione avverrà sfruttando le tradizionali API che su iOS e Android si usano per condividere i dati tra più applicazioni.