Con i suoi oltre 2 miliardi di utenti, WhatsApp ha sostituito rapidamente la mail nello scambio di un ampio genere di contenuti che va ben oltre i semplici messaggi di testo, comprendendo anche link e diverse fattispecie multimediali. Sino a poco tempo fa, però, la ricerca di quanto condiviso in chat era alquanto laborioso ma, presto, proprio quest’aspetto potrebbe essere corretto, assieme a diverse altre funzioni, tra cui quella dei download automatici e dei backup sul cloud.
I ben noti leaker di WABetaInfo, nelle scorse ore, hanno rendicontato dell’arrivo della beta fi 2.20.117 di WhatsApp per Android, che porta in dote la correzione di un bug che, complice la mancanza della libreria “libcurve25519.so”, portava alla chiusura improvvisa dell’app dopo anomali arresti. Analizzando più nel dettaglio siffatta beta, mediante reverse engineering, è stato però possibile appurare ben altro “sotto la superficie“.
In primis, WhatsApp sta lavorando a un sistema di ricerca avanzata già emerso sulla controparte beta per iOS nel Febbraio del 2019: tale feature prevederà, a implementazione avvenuta, che settando specifici pulsanti tematici (es. audio, GIF, foto, documenti, link, video), si possano cercare, ed eventualmente trovare, in chat, le occorrenze ad essi relative.
Da qualche tempo corre voce che WhatsApp voglia criptare i backup che periodicamente gli utenti salvano su GDrive: anche nella beta in oggetto vi sono evidenze di questa funzione, attraverso un form che permetterà di incollare o digitare una sequenza di almeno 8 caratteri, tra cui anche maiuscole, con la quale verranno codificati i futuri backup. Da segnalare, però, che tale password andrà segnata da qualche parte, dacché non verrà salvata o sincronizzata sui server di Menlo Park con la conseguenza che, se persa, non sarà recuperabile e andrà generata nuovamente, con annessa impossibilità di riaccedere ai vecchi salvataggi.
Infine, WhatsApp – già attiva nell’arginare la propagazione delle fake news tramite la limitazione nello sharing dei contenuti frequentemente inoltrati a massimo una chat per volta, sempre con lo scopo di arginare la viralità di talune informazioni – predisporrà nuove regole per il download automatico, escludendo – per default – lo scaricamento automatico di quei dati, tra cui immagini, messaggi vocali, documenti, e video, contraddistinti da frequenti inoltri.