Giornata ricca di novità per alcune delle principali applicazioni di messaggistica del momento, WhatsApp e Snapchat, che si sono letteralmente sfidate varando – nel primo caso – un’ottimizzazione per la condivisione delle immagini e la chiusura sostanziale alle traduzioni di terze parti, e – nel secondo caso – la prima Lens “sonora”, oltre ad una maggiore apertura dell’app verso i servizi e le app di terze parti.
La prima novità di WhatsApp farà felici (e sorprenderà, visto che non si erano avute avvisaglie della sua sperimentazione) tutti gli utenti della celebre messaggistica istantanea in verde: si tratta del Predicted Upload, un sistema che ottimizza il caricamento delle immagini sui server di Menlo Park, rendendolo questi istantaneo, sfruttando i tempi morti.
In sostanza, quando l’utente selezionerà dalla galleria le immagini da condividere, e nel mentre questi sarà nella schermata di modifica ove si possono aggiungere testi e stickers, partirà subito il caricamento delle immagini verso l’intermediario tecnico: in tal modo, appena si premerà su “Invia” le immagini finiranno sui server, con un caricamento (fintamente) istantaneo sancito dalla comparsa della spunta grigia. Da notare, però, che vi sono delle precisazioni e delle eccezioni da fare: nel primo ambito, va tenuto conto che se l’utente modifica le foto, il pre-caricamento risulta vano e, in più, nell’eventualità che decida di rinunciare all’invio, le immagini non rimangono stoccate sui server (bensì, verranno cancellate).
Infine, giova precisare che – attualmente – il Predicted Upload non agevola anche la trasmissione di GIF e video. Per avvalersi di tale funzione, ovvero del Predicted Upload per le foto su WhatsApp, va scaricata la versione 2.18.156 dell’app per Android, e l’edizione 2.18.61 per iOS, e attesa la relativa attivazione lato server.
Da WABetaInfo, inoltre, è giunta la conferma del fatto che l’azienda si chiuderà alle traduzioni degli utenti: a partire dal 12 Giugno, quindi, non si potranno più inviare – tramite l’apposita piattaforma web – delle traduzioni dell’app, e votare quelle altrui, ma solo spedire suggerimenti tramite la pagina dei contatti.
Snap Inc, dal canto suo, continua a presidiare il territorio della messaggistica e, dopo aver ripristinato il vecchio layout (Storie a destra, snap e conversazioni in ordine cronologico), è intervenuta sugli strumenti di creatività e, nel dettaglio, lo ha fatto annunciando – nella versione Android e iOS stabile dell’app Snapchat – la prima maschera (cui ne seguiranno altre), o Lens, che – sempre indossabile virtualmente in base ai principi della realtà aumentata – reagisce ai suoni captati dall’ambiente tramite il microfono, sfoggiando effetti in stile neon con orecchie che pulsano e sbrilluccicano, mentre gli occhi si muovono ingrandendosi.
TechCrunch, infine, ha rivelato che sempre Snap Inc avrebbe aperto una piattaforma rivolta agli sviluppatori, Snapkit, con la finalità di realizzare 3 obiettivi: consentire l’autenticazione sui siti esterni anche tramite le credenziali Snapchat (come già fatto Google e Facebook che, però, raccolgono più dati), supportare – all’interno delle altrui app fotocamera – le maschere AR e gli strumenti di creatività di Snapchat, con condivisione facilitata verso quest’ultima, e – dulcis in fundo – consentire anche sui servizi esterni l’uso dei Bitmoji, ovvero degli avatar di se stessi in versione cartoonesca.