Uno dei punti di forza di WhatsApp, non potrebbe che essere così visto il suo successo planetario, era proprio l’assenza di pubblicità all’interno della sua applicazione e, anche se non mancava qualcuno che lamentasse il suo costo, alla fine tutti ci siamo sottoposti alla volontà dei manager del servizio di messaggistica istantanea per eccellenza, che da qualche tempo si trova nelle grazie di Mark Zuckerberg, il papà di Facebook.
Se in qualche modo il canone dell’app è stato digerito dai milioni di utenti che hanno speso 89 cent all’anno per avere un servizio di sms illimitati, foto video ed ora anche chiamate gratis, in un ambiente privo di pubblicità fastidiosa, come la prenderanno quando sapranno che anche su WhatsApp presto sbarcheranno i banner e gli inserti promozionali?
A questa domanda c’è chi risponde in modo positivo: sembra infatti che la presenza della pubblicità all’interno dell’app debba rendere totalmente gratuita l’app. Sull’altro fronte però si trovano svariati milioni di utenti che non sono affatto felici di essere martellati con sponsor di ogni tipo.
In realtà, questo aspetto è stato ben studiato dal giovanissimo ma esperto Zuckerberg, il quale attingendo dalla banca dati del suo social, permetterebbe alle aziende di raggiungere in maniera specifica gli utenti più interessati ai loro prodotti: un servizio che le aziende pagheranno a caro prezzo e che perseguiterà tutti coloro che trascorrono molto tempo fra le emoticons e le doppie spunte blu.
Durante un evento che si è tenuto pochi giorni fa nella suggestiva cornice di Boston, David Wehner ha confermato questa futura strategia e detto che “le aziende potrebbero utilizzare WhatsApp per raggiungere i clienti”.
Sono in molti a voler gridare guerra al re dei social anche se per il momento si tratta solo di un progetto a lungo termine, e dovranno passare ancora diversi mesi prima che l’app, recentemente stilizzata in pieno material design, venga invasa dagli annunci pubblicitari, rischiando di perdere la propria fama e non pochi utenti.