WhatsApp: avvistata la verifica dell’identità via documenti per WhatsApp Pay

Il sistema dei pagamenti in-app di WhatsApp potrebbe presto andare incontro a una vera e propria svolta, attrezzandosi con un portafoglio digitale o sbarcando al di fuori di India e Brasile, secondo quanto appena scoperto nel codice della messaggistica istantanea.

WhatsApp: avvistata la verifica dell’identità via documenti per WhatsApp Pay

Dopo le recenti novità riguardanti la privacy, e in particolar modo gli Status (aka le “Storie“), WhatsApp si sarebbe rimessa al lavoro per rendere la sua piattaforma economicamente più sostenibile attraverso l’implementazione del sistema di pagamenti in-app WhatsApp Pay che, secondo il circuito dei leakers, potrebbe presto subire un ulteriore step evolutivo.

Attualmente, come riportato dalla relative pagine di supporto, i pagamenti di WhatsApp, o WhatsApp Pay, sono attivi in India, ove si appoggiano alla piattaforma UPI (Unified Payments Interface), regolamentata dalla Reserve Bank of India e, dopo un lungo tira e molla, in Brasile, ove trovano fondamento sulla struttura interna dei Facebook Payments – regolamentata dalla locale Banca Centrale – e appoggio presso il più grande operatore di pagamenti digitali del paese, Cielo

In nessuno di questi Paesi, sino ad ora, è necessario fornire un documento d’identità per poter utilizzare lo strumento WhatsApp Pay, ma la cosa potrebbe anche cambiare, secondo quanto scoperto dai leaker di XDA Developer che, messo mano alla beta 2.21.22.6 di WhatsApp per Android, vi hanno trovato quattro stringhe di codice con riferimento al caricamento di un documento di riconoscimento per verificare la propria identità.

Al momento, non è chiaro il perché di questo step, riguardante la verifica dell’identità per poter usare WhatsApp Pay, visto che, in Brasile e India, attualmente viene chiesto di fornire solo il numero di telefono associato al conto corrente bancario: le ipotesi formulate, dunque, sono che WhatsApp sia pronto, come promesso mesi fa, a estendere questo strumento in altri mercati, per i quali la verifica dell’identità sia un requisito legale.

Potrebbe anche essere che il documento d’identità venga solo chiesto alle attività che usano WhatsApp Pay per farsi pagare la vendita di prodotti e servizi: considerando che il portafoglio digitale PayTM ha procedure KYC (Know Your Customer) richiedenti la verifica dell’identità, potrebbe però anche essere che WhatsApp si prepari a rilasciare un portafoglio interno (o “wallet”) quale implementazione dei suoi pagamenti in-app. 

Continua a leggere su Fidelity News