Twitter: feature "Continua la discussione", test anti fake news, ipotesi Twitter Stories

Appena iniziata la distribuzione (lato mobile) di una feature per aggiornare i vecchi tweet, Twitter avrebbe anche avviato test per nuovi strumenti anti disinformazione e, forse, posto le basi per una sorta di Twitter Stories.

Twitter: feature "Continua la discussione", test anti fake news, ipotesi Twitter Stories

Se Facebook è la regina incontrastata dei social, Twitter ne è certo il principale sfidante, soprattutto grazie alla continua serie di funzionalità che, da qualche mese a questa parte, la celebre piattaforma dei 280 caratteri sta introducendo: appena avviata la distribuzione di un’attesa feature relativa alle discussioni, è già tempo di ulteriori innovazioni, forse comprensive di apposite Storie o di eventuali inedite contromisure anti fake news. 

La prima novità twitteriana di quest’avvio di fine settimana riguarda una feature lungamente testata nell’app sperimentale Twttr e scoperta anzitempo (154 giorni fa) dalla leaker Jane Manchun Wong: si tratta della funzione “Continua discussione” che, come da denominazione, permette di aggiornare una vecchia discussione in modo più semplice di quanto non fosse già possibile fare in passato. Col nuovo strumento, in corso di distribuzione sui client Android e iOS della grande T, e non anche sulla variante web based, basta aprire l’applicazione, digitare un tweet, e scrollare verso il basso per far apparire l’ultimo post pubblicato sulla piattaforma di microblogging. A questo punto, premendo su “Continua la discussione”, il nuovo testo vi sarà accodato mentre, tippando sull’icona dei 3 puntini, si accederà ad altri vecchi post, che potranno essere esplorati onde scegliere a quale di essi agganciarsi. 

La novità in questione, che permette di aggiornare sullo svolgersi di un evento, sull’evoluzione di un progetto, o anche solo di correggere una vecchia dichiarazione o di avviare su di essa una discussione, è solo l’ultima delle novità che potrebbero presto giungere sulla piattaforma del CEO Jack Dorsey.

Già in passato Twitter è intervenuto contro la disinformazione, proibendo del tutto le inserzioni politiche, e varando delle misure anti deepfake. A ciò si aggiungeranno altri strumenti volti a sgominare le fake news, secondo quanto rendicontato da NBC News. Il celebre sito informativo ha scoperto come in quel di San Francisco, sede del canarino azzurro, stiano sperimentando nuovi strumenti ad hoc.

Il primo di questi prevederebbe l’applicazione di colori sgargianti, a mo’ di alert, a quel post di personaggi pubblici e di politici giudicati come disinformazione o bugia. Sempre per contenere la disinformazione, sarebbe in collaudo un sistema che preveda l’aggiunta – al post incriminato – di note scritte da giornalisti o fact checker partner della piattaforma, o dagli stessi utenti mediante la feature “rapporti della comunità”. Infine, nel team di Dorsey si valuta anche un sistema a punti, in cui l’utente dovrà giudicare un post, scegliendo tra “dannosamente fuorviante”, “probabile”, o “improbabile”, attribuendo un voto da 0 a 100 al proprio giudizio, e fornendo una motivazione allo stesso: col passare del tempo, maturando diversi punti e meritando un badge “comunitario”, il proprio giudizio avrebbe l’effetto di pesare maggiormente. 

Infine, è cosa nota che Twitter ha da poco acquistato Chroma Labs, una start-up di ex dipendenti di Facebook e Instagram (es. Alex Li che si era occupato delle Storie di Instagram e delle Facebook Photos, o John Barnett, che aveva inventato l’effetto Boomerang) che, 2 anni fa, crearono l’app Chroma Stories che permetteva di pubblicare Storie, su Snapchat e Instagram, mescolando foto, video, filtri, cornici, ed effetti vari. Ora, secondo alcuni rumors, tale acquisizione potrebbe essere propedeutica all’inserimento, in-app, di una funzione in stile Twitter Stories. Nel frattempo, il vecchio progetto applicativo di Chroma Labs non sarà più supportato, ma continuerà a funzionare sugli smartphone in cui è già installato, almeno sinché un aggiornamento del sistema operativo (iOS) non ne porti a conclusione la compatibilità. 

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