Qualche giorno fa, il colosso svedese dello streaming musicale, durante una videoconferenza dell’AD Daniel Ek con gli investitori, ha diffuso i dati del secondo trimestre del 2019, decisamente confortanti, anche al netto di qualche “ombra”. Parlando di utenti, quelli attivi mensilmente (monthly active users, mau) sono passati globalmente da 217 a 232 milioni, poco meno della metà (108) dei quali sono paganti, con un incremento di solo 8 milioni rispetto al primo trimestre del 2019.
Evidentemente, anche se Spotify Stations e Spotify Lite (ora in versione stabile) hanno contribuito a far accumulare utenti con una velocità doppia rispetto al più immediato competitor (Apple Music), le proposte di abbonamento promozionato (trimestri offerti al prezzo di un mensile, tariffe agevolate per gli studenti) hanno reso meno del previsto.
In ogni caso, le previsioni del management di Spotify sono buone, con prospettive di ripresa, anche in vista di un prossimo pareggio di bilancio, che potrebbero concretizzarsi grazie al rinnovo (tutt’altro che facile o scontato, viste le recenti critiche giunte dalla FIMI) degli accordi con i 4 più importanti partner della piattaforma (Universal, Sony, Warner, e Merlin per le label indipendenti).
Uno dei fattori che porterà Spotify a ottenere risultati ancora migliori in futuro è il continuo rilascio di nuove feature: tra queste, forse all’insegna di un test di riscontro (A/B), o di un roll-out in itinere ma ancora poco diffuso a livello globale, una nuova funzionalità risulterebbe essere già stata implementata su Spotify, sostanziata in due nuove playlist che, rispetto allo standard della piattaforma, vanno controcorrente.
Nel mentre la maggior parte di queste compilation permette di scoprire nuove canzoni, autori, gusti, ampliando le proprie vedute, “On Repeat” e “Repeat Revind” si concentrano sull’evitare di perdere quello che sia già piaciuto in passato: la prima, nello specifico, attenzionando le canzoni gradite negli ultimi due mesi, mentre la seconda terrà conto di quelle apprezzate dai 3 ai 6 mesi precedenti.