La svedese Spotify, senza tema di smentita, è l’applicazione per l’ascolto musicale più popolare al mondo e negli app store, forte di un bouquet che, già nel 2018, comprendeva – secondo Billboard Italia – qualcosa come 35 milioni di canzoni, messe a disposizione degli utenti che, grazie ad esse, possono creare delle playlist estremamente personalizzate e variegate.
Per semplificare e velocizzare l’ascolto musicale, senza passare dallo step propedeutico della ricerca per parola chiave, da Stoccolma hanno ufficializzato il progetto Spotify Stations: in più, il client standard, presto sarà gestibile direttamente tramite i comandi vocali di Siri.
Spotify Stations: cos’è, e come funziona
Sino a poco tempo fa, chi voleva semplicemente ascoltare una playlist non aveva altra alternativa che rivolgersi a Pandora, una piattaforma – popolare oltreoceano – che consente di switchare tra le playlist come i nostri nonni facevano tra le stazioni radio di una volta. Per mettersi alla pari con la concorrenza, Spotify – dopo circa un anno di test (partito nell’Aprile del 2018) – ha messo a disposizione qualcosa di simile, rappresentato dall’app Spotify Stations.
Spotify Stations, dopo il soft launch dello scorso Gennaio in Australia, è arrivato anche negli Stati Uniti, a disposizione degli utenti Android (pari o superiore ad Android 4.1), e iOS (pari o successivo a iOS 11.4) e, già localizzata ottimamente in italiano, può essere usata anche nel nostro Paese, grazie all’installazione manuale dell’apk reperibile su internet.
Una volta avviata l’app, se già in possesso di un account Spotify, verranno mostrate varie playlist già pronte per l’ascolto, dopo un semplice click: le canzoni al loro interno non possono essere saltate, e tocca ascoltare della pubblicità di tanto in tanto (a meno di non essere abbonati a Spotify Premium) ma, in compenso, è possibile far generare nuove playlist, più rispondenti ai propri gusti, precisando nel modulo di ricerca in alto il nome di un artista (con successivo ok all’inclusione, o meno, di artisti simili), un genere musicale, o il mood (umore) del momento. Dulcis in fundo, grazie al Spotify Connect, sarà possibile istradare la musica della playlist ottenuta verso un dispositivo connesso (via Bluetooth) a propria scelta (magari il proprio stereo smart), onde sfruttarne la migliore resa acustica.
Integrazione con Siri su iOS 13
Infine, una novità in salsa Spotify legata ai recenti annunci in corso al WWDC 2019 di Apple, relativi all’arrivo di iOS 13 (e iPadOS): rispetto al passato, quando ciò non era possibile, destando non poche lamentele in merito da parte di Stoccolma, presto sarà possibile chiedere a Siri di riprodurre musica non solo da Apple Musica, ma anche dalle app di terze parti tra cui, appunto, Spotify. Perché ciò accada, sarà sufficiente che gli sviluppatori interessati includano delle proprie applicazioni il framework SiriKit, appena messo a disposizione – in ambito audio – da Cupertino.