L’attesissima conferenza WWDC (Worldwide Developer Conference) 2019 di Apple si è appena aperta al McEnery Convention Center di San Josè, con tutti i big della società che si sono divisi, sul palco, le principali novità della mela morsicata, per lo più di carattere software. Tra queste, le più interessanti – ad opera di Craig Federighi, vicepresidente senior della divisione software, hanno riguardato iOS 13.
Partendo dalla constatazione secondo la quale Apple, rispetto a quanto fatto da Google col frammentatissimo Android, è riuscita ad ottenere la presenza di iOS 12 sull’85% della base installata, il nuovo iOS 13 partirà dall’essere, innanzitutto, più veloce che in passato, con applicazioni che, in tal senso, saranno maggiormente ottimizzate.
Come da anticipazioni, arriva effettivamente la dark mode, non grigio siderale come si temeva, ma di un nero profondo, ottimo sui display AMOLED, disponibile sulle applicazioni pre-installate proprietarie (es. nelle Note), e nei tool, come la tastiera che, in più, eredita la possibilità di scrittura via swipe (QuickPath), o nel rivisitato menu di condivisione, ora più in stile Android, con l’elenco dei contatti più idonei suggeriti in base ai soggetti riconosciuti nelle foto.
In ambito musicale, l’app Musica – oltre alla dark mode – guadagna lo scorrimento dei testi in sincrono a musica in corso, la feature “Share audio” per condividere la musica con un amico, magari passandogli un’unità delle proprie AirPods, la modalità “Handoff” per instradare l’audio dell’iPhone sullo speaker HomePod semplicemente avvicinandolo a quest’ultimo, e la facoltà di chiedere a Siri (ora provvista di una voce più umanizzata e fluida) di sintonizzarci su una delle 100 mila radio online ad oggi incluse.
Passando all’ambito fotografico, l’app Foto – sempre in abito da sera, e con nuovi filtri – guadagna una Modalità Studio per la possibilità di sfumare a piacimento lo sfondo, e controllare in modo più granulare parametri come luminosità, contrasto, saturazione, etc, senza usare app di terze parti (es. Lightning). La Galleria, invece, oltre ad occuparsi di rimuovere i duplicati, permette di scorrere le foto con uno swipe verso destra e, grazie ad una barra in basso, di visionarle per range temporali (giorni, mesi, settimane, tutte), con i video che, se presenti, si animano automaticamente, e la gesture del pinch-to-zoom che può servire a scegliere quante miniature includere nella griglia.
In ottica usabilità, tornerà utile la possibilità che Siri annunci i messaggi che si è ricevuto, nel caso si abbiano le mani occupate, leggendoli man mano che arrivano, e consentendo di rispondervi: in più, l’app Reminder si trasformerà in una sorta di to-do-list con la possibilità di includere, oltre a maggiori dettagli (es. foto) nel promemoria, anche degli step intermedi e, dulcis in fundo, il tag di un contatto che, di conseguenza, riceverà una notifica in merito: più sul versante giovanile, invece, si registra un miglioramento delle Memoji, ora personalizzabili in più dettagli (es. colore denti) ed incluse nei Memoji stickers.
Le Mappe di iOS, come appurato dalle auto che nei mesi scorsi hanno girato per diverse città, migliorano in accuratezza (ora forniscono anche info su voli e mezzi pubblici) e somigliano di più a quelle di Google, con una sorta di componente 3D in stile Street View, e schede che si aprono tippando su negozi e punti di interesse incontrati: entro fine anno, la copertura 3D delle Mappe coinvolgerà tutti gli States, mentre dall’inizio del prossimo anno verranno coinvolti altri mercati.
La privacy non poteva mancare nel nuovo iOS 13: una prova è data dalla possibilità (chiamata “Sing-in with Apple”) di loggarsi, a servizi e siti web, tramite l’Apple ID con, in più, la facoltà per l’utente di scegliere quali informazioni personali condividere e, nel caso delle mail, di includere una mail personale generata casualmente, e disattivabile su scelta. Sempre in tema privacy, la gestione della posizione GPS avviene al momento, con un’autorizzazione alla condivisione della posizione concessa ad un’app nel preciso istante in cui ve n’è effettivo bisogno.
Nelle ultime ore prima dell’evento, diversi screenshot avevano spoilerato la novità che, effettivamente, è apparsa: iOS avrà un fork per iPad, in veste di iPadOS: in questo caso, oltre ad una miglior gestione della Home, che potrà ritrarsi per lasciare spazio ad un widget, vi sarà un multitasking più intelligente, la possibilità di affiancare due occorrenze della stessa app (es. le note, con drag&drop da una all’altra), un’app File che diventa un file manager con download manager a beneficio di Safari, file preview, azioni veloci, local storage accessibile (anche per quanto depositato in pennette USB o schede di memoria), zip e unzip per risparmiare spazio.
Per quel che riguarda la gestione dei testi, è presente la personalizzazione dei font, le gesture per copiare (dita che si chiudono) e incollare (dita che rilasciano), la tastiera ridimensionabile e flottante, mentre la Apple Pencil – omaggiata con inedite opzioni di annotazione – beneficia di una latenza ridotta da 20 a 9 ms, anche a vantaggio delle app terze (via framework Apple Pencikit).