Spotify, la piattaforma svedese nata nel 2016 ad opera di Daniel Ek e Martin Lorentzon, specializzata nello streaming musicale da smartphone, è ancora oggi impegnata nel rilascio di interessanti novità, sia dirette (il Disney Hub) che non (via KLM e app paesaggistica) ma, nel contempo, è stata oggetto, assieme alla rivale YouTube, di una curiosa critica dal mondo delle majors discografiche.
Come noto, in base ai dati dell’AGCOM, il mercato della pirateria musicale è in forte calo: complici i blocchi DNS a molti portali pirata (es. a The Pirate Bay, reso inaccessibile in Italia nel 2018), le visite alle repository illegali di musica online sono scese nel 2018 del 35% e, nel primo quadrimestre del presente anno, del 9%. Non è tutto oro quel che luccica, però, almeno secondo Enzo Mazza.
Il rappresentante della Federazione Industria Musicale Italiana, o FIMI, rispondendo alle domande del portale TorrentFreak, ha ammesso l’utilità di YouTube e Spotify nel ricondurre gli utenti verso un ascolto legale, evidenziandone i limiti, in quando gli iscritti a queste piattaforme raramente passerebbero agli account premium, accontentandosi di quelli free in cui l’ascolto musicale è consentito previo ascolto di alcuni spot che, questo è il ragionamento, sarebbero una bel magra remunerazione per le Major. Queste ultime, secondo la riflessione di Mazza, subirebbero – ipso facto – un danno economico maggiore che con la pirateria musicale, visto che gli utenti coinvolti in quest’ultima veleggiavano su numeri ben diversi dagli iscritti alle piattaforme legali di streaming musicale.
Tra non molto, esordirà il servizio Disney +, col quale la compagnia di Topolino metterà in campo, in ottica anti Neftlix, il meglio delle sue produzioni, consolidate e originali, di tipo filmico e televisivo: manca la musica che, però, ha appena trovato ospitalità in Spotify, sia in ambito app che sul WebPlayer (open.spotify.com/genre/disney-page), tramite l’iniziativa del Disney Hub. Quest’ultimo altro non è che un immenso database, da oggi accessibile in Sud Africa, Irlanda, Canada, USA, Gran Bretagna, Nuova Zelanda e Australia, di canzoni e colonne sonore Disney, raggruppate in Playlist, comprensive di successi per giovanissimi (le sigle del Re Leone, Duck Tales, Aladdin, o di Frozen), ma anche per adulti (es. nel caso dei film Marvel e di Star Wars), persino cantabili in modalità karaoke (Disney Sing-Alongs).
Dalla compagnia aerea di bandiera olandese KLM, invece, giunge notizia della creazione, su Spotify, di 7 playlist dedicate ai propri clienti, da ascoltare dopo esser state scaricate in locale, per accompagnarne i voli, rilassandone le fasi immediatamente precedenti il decollo, per deliziarli nei viaggi notturni o in quelli a lunga percorrenza, e nel caso (es. k-pop) in cui si fosse diretti in Corea del Sud.
Infine, il progetto online (musicscapes.herokuapp.com/musicScape) noto come MusicScape: annunciato allo Spotify’s devX hackathon 2017, è stato rilasciato in forma stabile nelle scorse ore, permettendo agli utenti di Spotify di tradurre la cronologia delle ultime 50 tracce ascoltate in un paesaggio personalizzato, sulla cui composizione impatterà tanto il genere di musica scelta (pop, rock, dance, etc), quanto le specifiche della musica (tra cui potenza, bassi, acuti, velocità) e l’umore che ha dettato la selezione delle canzoni (es. con le sfumature viola attribuite alla presenza di hit malinconiche).