Spotify: 2° trimestrale, Ascoltafiabe, test per citazioni podcast e Party mode

La celebre piattaforma di music streaming ha diffuso i dati del 2° trimestre 2020, evidenziando buoni numeri per utenti ed entrate, ma non per le uscite: in tema di iniziative, invece, sono partiti i test per la condivisione delle citazioni e i party remoti.

Spotify: 2° trimestrale, Ascoltafiabe, test per citazioni podcast e Party mode

Pubblicati i dati, tra alti e bassi, del secondo trimestre 2020, la piattaforma di music streaming Spotify ha introdotto, contenutisticamente, le ascoltafiabe di Netflix ed avviato due interessanti test, tra cui uno riguardante un sistema per condividere le citazioni, e l’altro inerente un’evoluzione delle Group session.

Secondo quanto reso noto dal colosso svedese dell’intrattenimento musicale, la sua base di utenti attivi mensilmente è saluta a 299 milioni, di cui 138 paganti, cioè abbonati: considerando anche le entrate pubblicitarie, non ancora tornate ai livelli pre-crisi sanitaria, le entrate totali sono salite al di sopra delle attese, attestandosi a 2.22 miliardi di dollari (+13% sullo scorso anno): purtroppo, anche le uscite sono aumentate, e ciò ha portato a un calo dell’1,97% nel valore azionario dell’azienda di Daniel Ek. 

In tema di iniziative, Spotify ha annunciato lo sbarco delle “Ascoltafiabe” di Netflix, ovvero di storie e fiabe narrate da famosi cantastorie moderni, tra cui figura anche l’attore Pierfrancesco Favino, che ha usato la propria voce per gli episodi, già disponibili, di “Go! Go! Cory Carson”, primo racconto di un bouquet destinato a espandersi strada facendo. 

Da tempo, Spotify investe molto sui podcast (basti pensare al prossimo arrivo, in esclusiva, di Joe Rogan), con la conseguenza che, nel secondo trimestre di quest’anno, il 20% di coloro che ascolta questo tipo di contenuto lo faceva su Spotify: a beneficio di questo pubblico così vasto, la piattaforma di Stoccolma ha avviato un test, condotto sul podcast di Michelle Obama, che semplifica il modo in cui si possono condividere le citazioni tratte da un podcast. In sostanza, l’escamotage che evita di dover trascrivere a mano il testo di una citazione prevede che, avviato un podcast, una successiva finestra mostri alcune citazioni preselezionate, già trascritte, pronte per essere condivise su WhatsApp, Snapchat, Twitter o Facebook, dopo aver proceduto alla sezione della citazione preferita, mediante una prolungata pressione sulla stessa. 

Altro giro, altro test. Lo scorso Maggio, Spotify ha lanciato la funzione Group Session, che permette a vari utenti che risiedano sotto lo stesso tetto di cogestire una playlist o un podcast: nell’evoluzione di tale funzione, attualmente in corso di sperimentazione, da 2 a 5 utenti potranno partecipare a una sorta di party remoto, ciascuno dalla propria casa e senza vincoli di distanza, gestendo appunto la stessa playlist o il medesimo podcast, con la conseguenza che le azioni fatte da uno (messa in pausa, salto di una canzone, aggiunta di canzoni alla coda, etc) si rispecchieranno sui device degli altri partecipanti i quali, però, per chiacchierare tra loro, come in una vera e propria festa, a corredo di quel che si ascolta, dovranno usare un’app di terze parti, non essendo presente una messaggistica interna a Spotify. In questo caso, per inaugurare un party in remoto, l’host non dovrà far altro che avviare una playlist e, nella parte bassa a sinistra della relativa schermata, scegliere “Connetti“: verrà generato un link che, condiviso con gli altri Spotifyers (sempre Premium) partecipanti, permetterà loro di cimentarsi nel summenzionato party virtuale. 

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