Snapchat, ancorché in ripresa, come crescita di utenti e salute delle proprie trimestrali finanziarie, non può concedersi tregua, nella battaglia per conservarsi popolare nel sempre più vivace panorama delle app creative e, ipso facto, è intervenuta allo scopo con un nuovo, e potenzialmente virale, filtro. In più, la piattaforma di Evan Spiegel, che ha preso posizione anche sulle pubblicità politiche, si appresta a inserire in-app, nel prossimo anno, un panel di notizie di qualità.
Non molto tempo fa, l’applicazione FaceApp divenne un fenomeno di costume con molte star che se ne avvalsero per invecchiare i propri volti, in modo realistico, grazie ai filtri della stessa. Anche Snapchat aveva già in dote un filtro similare ma, ora, ne ha sfruttato l’algoritmo per uno nuovo, intitolato “Time Machine” che, come da titolo, permette di ringiovanire o invecchiare l’utente che si autoriprenda con la fotocamera in-app. In tal modo, semplicemente intervenendo sul cursore che appare a mezz’aria, in pochi secondi, magari quelli di un breve video, ci si potrà invecchiare (o, viceversa, infantizzare) di diversi anni. Naturalmente, il risultato potrà poi essere impreziosito con stickers, emoticons, testi, link, condiviso sul momento in platform, o salvato in locale nella galleria dello smartphone, per varcare i confini di Snapchat con altre app.
Secondo le prime testimonianze, il filtro – accessibile dalla galleria ad hoc, ov’è rappresentato con un cerchietto diviso tra il viso di un neonato e quello di un anziano – funzionerebbe piuttosto bene, con una certa sensibilità e granularità da parte del cursore: per provarlo, dunque, basta semplicemente scaricare la nuova versione di Snapchat, per Android e iOS, sebbene – curiosamente – su alcuni modelli di smartphone Time Machine funga solo sulle foto, e non anche sui video.
Tra le altre novità messe in campo da Snap Inc, la società fondata da Evan Spiegel alla base del photo-editing quasi omonimo, ma anche di prodotti hardware come gli occhiali smart Spectacles (già alla terza generazione), anche la piattaforma del fantasmimo ha preso in seria considerazione il pericolo della disinformazione elettorale, specie se rapportato al pubblico giovane dell’annessa app. Per tale motivo, come confermato nel corso di un’intervista alla Cnbc da Spiegel in persona, Snapchat ha adottato una policy intermedia tra il laissez-faire di Facebook ed il totale di divieto di Twitter, ispirata a quanto in auge presso le TV via cavo, optando per l’allestimento di un team ad hoc, che valuterà ogni pubblicità politica venga proposta, onde appurare se sia veritiera o falsa.
Infine, un’indiscrezione più di prospettiva, visto che riguarda una novità che potrebbe diventare operativa, su Snapchat, dal 2020. Nello specifico, sembra (in base ad alcune confessioni anonime raccolte dal portale The Information) che anche tale app, come Facebook, sarebbe al lavoro, siglando accordi specifici, per portare all’interno della piattaforma – precisamente partendo dalla scheda “Discover” – le notizie qualificate degli editori. Ovviamente, dal quartier generale di Santa Monica, non sono giunte né precisazioni su come il tutto potrebbe essere implementate, né conferme sull’intera vicenda.