Novità Google: Android 15, sicurezza potenziata, Pixel Watch, Chrome, notizie e strumenti AI avanzati

Google ha recentemente lanciato importanti aggiornamenti che spaziano da Android 15 QPR2 Beta 1 per i dispositivi Pixel, a strumenti basati su intelligenza artificiale come Learn About, a nuove funzionalità per Chrome e Google Play Protect. Tra le altre novità, troviamo aggiornamenti per i Pixel Watch e la preparazione di Gemini per un’interazione ancora più avanzata con i file sui dispositivi. Inoltre, è stato avviato un test che esclude temporaneamente le notizie europee su Google News e Discover per raccogliere dati sull'uso delle notizie nei prodotti Google.

Novità Google: Android 15, sicurezza potenziata, Pixel Watch, Chrome, notizie e strumenti AI avanzati

Google ha introdotto importanti novità: Android 15 QPR2 Beta 1 per dispositivi Pixel, Learn About, un innovativo strumento basato su intelligenza artificiale per l’apprendimento, update per i Pixel Watch e per Gemini, rafforzamenti della sicurezza nel Play Store, test sulle notizie in EU, e tante novità per il browser Chrome. 

Google rilascia Android 15 QPR2 Beta 1: nuove funzionalità e miglioramenti per i dispositivi Pixel

Il 12 novembre 2024, Google ha avviato la distribuzione di Android 15 QPR2 Beta 1 per i dispositivi Pixel, segnando l’inizio del percorso verso l’aggiornamento stabile previsto per marzo 2025. Questo nuovo aggiornamento fa parte del programma Quarterly Platform Release (QPR), che offre modifiche più rilevanti rispetto alle correzioni di bug mensili. Le QPR forniscono funzionalità più consistenti e modifiche all’interfaccia utente, rendendo queste versioni adatte per l’uso quotidiano pur essendo ancora in fase beta. 

Caratteristiche principali di Android 15 QPR2 Beta 1 Android 15 QPR2 Beta 1 introduce diverse nuove funzionalità e miglioramenti che vanno a potenziare l’esperienza utente su dispositivi Pixel. Ecco alcune delle novità più importanti: 

Modalità Non Disturbare personalizzabile: Una delle principali aggiunte riguarda il miglioramento della Modalità Non Disturbare, che ora consente agli utenti di creare pianificazioni personalizzate. Sarà possibile gestire meglio le notifiche impostando regole differenziate per diverse situazioni o orari, offrendo un maggiore controllo sull’interruzione delle notifiche. 

App Terminale Linux: Google ha introdotto una nuova app Terminale Linux, pensata per gli sviluppatori. Questa applicazione consentirà di eseguire app Linux su una macchina virtuale direttamente sui dispositivi Pixel, utilizzando l’Android Virtualization Framework (AVF). Al momento, l’app non è ancora attiva, ma una volta completata, potrà aprire nuove opportunità per gli sviluppatori. 

Riorganizzazione delle impostazioni touchpad e mouse: Le impostazioni relative a mouse e touchpad sono state riorganizzate in un nuovo sottomenu, che include anche opzioni per personalizzare il colore del puntatore. Questa modifica rende più facile l’accesso e la personalizzazione delle impostazioni di navigazione. 

Controllo del mouse con il tastierino numerico: Una nuova funzionalità consente agli utenti di controllare il cursore del mouse tramite il tastierino numerico di una tastiera. Questa opzione aggiunge un livello di accessibilità e praticità per chi preferisce utilizzare il tastierino numerico come dispositivo di controllo. 

Aggiornamento del kernel Linux: La Beta 1 porta anche l’aggiornamento del kernel a Linux 6.1 per i dispositivi Pixel che utilizzano i chip Tensor G1, G2 e G3. Questo aggiornamento migliorerà la compatibilità e le prestazioni dei dispositivi con questi chip, preparando la strada per versioni future più stabili e ottimizzate. 

Personalizzazione delle icone: Un’altra funzionalità molto attesa è il ritorno della possibilità di personalizzare la forma delle icone, che era stata introdotta in Android 11 ma poi rimossa in Android 12. Questa opzione consente agli utenti di scegliere tra diverse forme per le icone delle applicazioni, permettendo un’esperienza visiva più personalizzata.

Per installare Android 15 QPR2 Beta 1, gli utenti devono registrare il proprio dispositivo Pixel al programma Beta. I dispositivi compatibili comprendono i modelli Pixel 6, 6 Pro, 6a, 7, 7 Pro, 7a, 8, 8 Pro, 8a, 9, 9 Pro, 9 Pro XL, Pixel Fold e Pixel Tablet. Una volta registrato, il dispositivo riceverà l’aggiornamento over-the-air (OTA). Se l’utente era già iscritto alla versione QPR1 Beta, l’aggiornamento a QPR2 Beta 1 avverrà automaticamente. Nel caso in cui si desideri uscire dal programma Beta, Google consente di farlo senza perdere i dati, a meno che non si decida di annullare l’iscrizione dopo aver installato la Beta 1, in tal caso i dati verranno cancellati. È quindi consigliato uscire dal programma prima di installare la Beta 1 per evitare la perdita di informazioni.

Google Play Protect rafforza la sicurezza: bloccati milioni di attacchi su Android

Google ha recentemente annunciato il successo della versione aggiornata di Play Protect, il sistema di sicurezza integrato nel Play Store, che da giugno ha prevenuto oltre 14 milioni di attacchi su dispositivi Android. Grazie a nuovi algoritmi di intelligenza artificiale, Play Protect monitora attentamente le applicazioni scaricate da fonti esterne al Play Store (sideloading), bloccando quelle che risultano sospette. Il sistema analizza, tra i vari aspetti, i permessi richiesti e l’origine del download, intervenendo in modo efficace contro potenziali minacce. Secondo Google, il 95% dei malware proviene da app scaricate al di fuori dei canali ufficiali, motivo per cui questa protezione avanzata si rivela cruciale per la sicurezza degli utenti.

Google Learn About: l’AI che rende l’apprendimento più interattivo e approfondito

Google ha lanciato Learn About, un nuovo strumento basato sull’intelligenza artificiale progettato per supportare l’apprendimento. Attualmente disponibile in versione sperimentale, ma non in Italia, Learn About si distingue dai tradizionali chatbot, come Gemini, per la sua capacità di fornire risposte più dettagliate e strutturate, integrate con contenuti scientifici e visivi. Il sistema, alimentato dal modello LearnLM, rende l’apprendimento più interattivo, proponendo spiegazioni che vanno oltre la semplice risposta, includendo approfondimenti, parole chiave evidenziate, immagini e suggerimenti tematici correlati. Una delle principali funzionalità è la possibilità di semplificare o approfondire ulteriormente i concetti, migliorando l’esperienza di studio.

Google Chrome 131 per iOS: le nuove funzionalità per un’esperienza di navigazione avanzata

La versione 131 di Google Chrome per iOS introduce una serie di novità pensate per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti su iPhone e iPad. Tra queste, spiccano funzionalità avanzate che vanno a semplificare l’interazione con il browser, offrendo più opzioni per la gestione dei contenuti, una ricerca potenziata e strumenti utili per lo shopping online. Queste novità, che erano già disponibili su Android, sono ora pronte a ottimizzare l’uso quotidiano di Chrome su dispositivi Apple. Una delle principali novità è l’arricchimento della funzione Google Lens. Ora, oltre a permettere ricerche visive tramite l’upload di immagini dalla galleria, gli utenti possono anche aggiungere parole chiave alla query, rendendo la ricerca visiva più mirata e dettagliata. Questa aggiunta è particolarmente utile quando si desidera affinare i risultati, specificando, ad esempio, colori o altre caratteristiche visive. Inoltre, Lens fornisce una “AI Overview“, che integra i risultati più pertinenti tratti dal web, rendendo le ricerche visive ancora più efficaci. Gli utenti possono accedere facilmente a questa funzione toccando l’icona della fotocamera nella barra di ricerca di Google. Un’altra grande novità riguarda la gestione dello spazio di archiviazione sui dispositivi iOS.

Chrome ora consente di salvare contenuti direttamente su Google Drive e Google Foto, una funzionalità che risulterà molto utile a chi si trova spesso a fronteggiare il messaggio di “spazio di archiviazione quasi esaurito”. Questa opzione consente di liberare spazio sul dispositivo senza rinunciare alla possibilità di archiviare foto, video e altri file importanti. Per farlo, basta selezionare l’opzione di salvataggio su Google Drive, dove verrà creata automaticamente una cartella chiamata “Salvati da Chrome”. In alternativa, le immagini possono essere salvate direttamente su Google Foto con un semplice tocco prolungato. La versione 131 di Chrome per iOS porta anche un miglioramento significativo per la visualizzazione delle mappe. Ora, quando si incontra un indirizzo in una pagina web, basta toccare il link dell’indirizzo sottolineato per visualizzare una mini-mappa direttamente all’interno di Chrome, senza dover passare ad un’altra app come Google Maps. Questa funzione, attualmente in fase di sperimentazione, sarà disponibile per tutti gli utenti nei prossimi mesi, semplificando la consultazione degli indirizzi e migliorando l’efficienza durante la navigazione. Infine, Shopping Insights è la novità più interessante per gli utenti statunitensi, che potranno beneficiare di informazioni dettagliate per ottimizzare lo shopping online. Quando si effettua una ricerca per un prodotto, Chrome mostrerà una notifica “Good Deal Now” nella barra degli indirizzi, offrendo la possibilità di visualizzare la cronologia dei prezzi, monitorare le offerte e confrontare le opzioni d’acquisto. Questa funzione, che mira a rendere lo shopping più consapevole e vantaggioso, sarà estesa anche ad altre regioni nei prossimi mesi. 

Google estende temporaneamente l’uso di estensioni obsolete su Chrome

Google ha annunciato che, per un periodo limitato, gli utenti di Chrome potranno continuare a utilizzare estensioni sviluppate con il vecchio framework Manifest V2, anche se fuori produzione. Questa possibilità è resa disponibile tramite un nuovo flag temporaneo che consente l’uso delle estensioni decompresse basate su Manifest V2 fino a giugno 2025, quando verrà rilasciata la versione di Chrome 139. Questo compromesso consente agli sviluppatori di adattare gradualmente le loro estensioni al più sicuro e moderno Manifest V3, che migliora sicurezza e prestazioni. Tuttavia, il flag sarà solo una misura transitoria: una volta rimosso, le estensioni dovranno essere completamente migrate a Manifest V3.

Google riprende il rilascio di Wear OS 5 per Pixel Watch 2 e 3, ma la pausa aggiornamenti continua fino al 2025

Dopo aver interrotto il rilascio di Wear OS 5 per i modelli precedenti di Pixel Watch a causa di gravi problemi tecnici, Google ha annunciato che l’aggiornamento è nuovamente disponibile per Pixel Watch 2 e Pixel Watch, dopo una breve pausa. Il rollback era stato necessario a causa di malfunzionamenti critici che avevano causato il soft brick di alcuni dispositivi, mentre il Pixel Watch 3 non aveva subito gli stessi disagi. Con l’aggiornamento ora in fase di distribuzione, gli utenti dei modelli precedenti potranno ricevere la nuova versione del sistema operativo (AW2A.241105.012), che include miglioramenti delle prestazioni e correzioni di bug. Contestualmente, Pixel Watch 3 sta ricevendo una serie di patch di sicurezza e risoluzioni di errori. Tuttavia, Google ha chiarito che, dopo questo aggiornamento, gli utenti non dovranno aspettarsi nuove versioni del software fino a marzo 2025, segnando una pausa prolungata nelle operazioni di aggiornamento.

Gemini Live: verso una nuova era di interazione con i file del dispositivo

Gemini Live, il chatbot avanzato di Google, si prepara a una significativa evoluzione che potrebbe trasformarlo in uno strumento ancora più versatile. Secondo recenti rivelazioni, all’interno del codice della versione beta dell’app, si trovano riferimenti alla possibilità di leggere e rispondere a domande sui file presenti sul dispositivo. Questa funzionalità, in fase di sviluppo, permetterebbe agli utenti di utilizzare Gemini Live non solo per la ricerca di informazioni generali, ma anche per interagire direttamente con i contenuti presenti sul telefono, come documenti e allegati. Sebbene Google non abbia ancora confermato ufficialmente il lancio, si prevede che la funzione potrebbe essere riservata agli abbonati dei servizi premium di Google, aprendo nuove opportunità per l’integrazione tra AI e dati personali.

Google ha recentemente potenziato il suo assistente intelligente Gemini, introducendo funzionalità che lo rendono ancora più versatile per aziende e utenti. Ora, Gemini è in grado di “leggere” documenti caricati, tra cui Google Docs, fogli di calcolo, PDF e file XLSX, permettendo agli utenti di ricevere risposte specifiche basate sui contenuti presenti nei file. Questa capacità trasforma Gemini in un assistente virtuale altamente specializzato, capace di analizzare rapidamente grandi quantità di dati per offrire informazioni utili in contesti professionali e di studio.Le novità riguardano soprattutto gli utenti Google Workspace Business, Enterprise ed Education, che potranno sfruttare queste funzionalità avanzate per incrementare la produttività. Per il settore business, Google ha inoltre sviluppato una serie di “Gems preimpostati per il marketing, le vendite e l’analisi del sentiment, aiutando le aziende a migliorare la gestione delle loro attività. Anche gli studenti beneficeranno di Gemini, grazie a nuove funzionalità pensate per supportare l’apprendimento e la creatività.

Test di Google: stop alle notizie da Ricerca, Discover e News per alcuni Utenti Europei

Google ha avviato un test che sospenderà temporaneamente la visualizzazione delle notizie provenienti da editori europei su Ricerca Google, Google News e Google Discover. Questo esperimento coinvolgerà l’1% degli utenti di alcuni Paesi dell’Unione Europea, tra cui Italia, Francia, Spagna e Polonia. L’obiettivo del test, come spiegato nel blog ufficiale di Google, è raccogliere dati su come le notizie influenzano l’uso dei prodotti della compagnia, rispondendo così alle richieste di autorità di regolamentazione e editori. Durante il periodo di test, gli utenti non vedranno contenuti di editori europei, ma solo notizie provenienti da siti e testate fuori dall’UE. Questo esperimento, che non influirà sui pagamenti agli editori, potrebbe nascondere anche un messaggio strategico per le future trattative con i media, dimostrando l’importanza di Google nel guidare il traffico verso i siti degli editori.

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