Microsoft, il colosso informatico noto per la creazione di software utilizzati come Office ed il sistema operativo Windows, ha pubblicato, a beneficio degli utenti che intendessero testarlo, le prime beta pubbliche del rinnovato Edge, il browser poco impegnativo creato nel lontano 2015 per raccogliere l’eredità di Internet Explorer (il cui uso, recentemente, è stato sconsigliato dalla stessa software house americana).
Edge, per ora limitato a Windows 10, ma in arrivo anche su Windows 7, 8.1, e macOS, viene attualmente distribuito (a 64 bit) attraverso due canali, di cui uno più stabile (Dev Channel) per le novità settimanali, ed uno più sperimentale (Canary Channel) per quelle quotidiane: in futuro, però, arriverà anche un canale (Beta Channel) che consentirà di testare in anteprima (ma con una notevole sicurezza) le funzionalità quasi definitive del browser, prima comunque del rilascio pubblico e stabile per tutti.
Una volta installato, il nuovo Edge – basato sulle stesse fondamenta di Google Chrome, quindi su Chromium – chiede all’utente se voglia partire con i propri dati, provvedendo subito ad importarli dal browser di default, o se voglia un’esperienza “pulita”: in seguito, permette di configurare l’interfaccia di ogni nuova pagina bianca che si aprirà.
Le opzioni disponibili in questa sede sono tre: Inspirational permetterà di vedere poche schede preferite su uno sfondo di sicuro impatto, mentre Focused – molto simile – farà lo stesso, ma su uno sfondo neutro, per non distrarre: Informational, invece, porrà le schede cliccabili sopra un Feed di notizie, personalizzabili, tratte dalle medesime fonti (Microsoft News) cui attinge Bing.
Proprio il motore di ricerca di Microsoft è il search engine predefinito di Edge, sebbene – alla voce “barra degli indirizzi” nella sottosezione “Privacy e servizi” delle impostazioni – sia possibile settare manualmente (manage search engines) anche Google tra le alternative per la ricerca internet.
Edge, per il momento, risulta già in grado di supportare le poche estensioni della vecchia versione, e di far funzionare (a volte con qualche bug) quelle di Google Chrome: integra già il supporto a Chromecast, sebbene questa sia una delle poche eccezioni alla presenza di Mountain View, di cui sono stati depennati ben 53 servizi (es. Google Pay, Now, Google Now, SmartLock, Google Cloud Messaging) con conseguenti benefici in termini di rapidità e fluidità.