Nell’ultimo anno, Messenger – un tempo solo chat interna del social Facebook ma, ormai, da diverso tempo, un’app di messaggistica completa e rivale della “sorella” WhatsApp – ha ricevuto diversi aggiornamenti funzionali che, rispetto agli esordi, l’hanno trasformata profondamente (idem, per la versione Lite). Secondo alcuni rumors dell’ultim’ora, tale divenire potrebbe segnare presto una nuova tappa, grazie ad una già avvistata ed attesa funzionalità.
La feature al centro dei nuovi pettegolezzi hi-tech sta godendo di una certa popolarità, tanto da essere stata integrata in diverse applicazioni note, tra cui Twitter, con anche Google – fautrice di un nuovo Material Design all’insegna di bianco – che è sul punto di introdurla quanto meno su YouTube. Facebook non è certo assente da questo trend, considerando gli avvistamenti di tale opzione anche su WhatsApp, a metà Dicembre.
Ovviamente, si tratta della modalità scura, nota anche come dark mode o modalità notturna, concepita per non stancare o accecare gli occhi durante gli orari notturni, e per risparmiare batteria sui display AMOLED quando – durante il giorno – si è in giro, e non si vuole intervenire necessariamente sulla luminosità del display.
Ad averne avvistato alcune tracce è la celeberrima analista del codice, Jane Manchun Wong, secondo la quale – dopo i riscontri di Ottobre – la modalità scura sarebbe ancora in test su Messenger, in alcuni paesi non meglio noti: gli utenti coinvolti, nello specifico, la troverebbero nella sezione “Io” (in inglese “Me), tra Notifiche e suoni, e Risparmio dati.
Secondo gli screenshots condivisi in rete, tale funzione sarebbe ancora in fase di sviluppo, e non ancora ultimata, tanto che un avviso – visualizzato al caricamento dell’interfaccia in oggetto, o all’attivazione dell’inerente interruttore – avviserebbe del fatto che mancherebbero ancora dei tocchi qua e là, con alcuni menu e parti già in toni di grigio, ed altri purtroppo rimasti in bianco, con conseguente pericolo di accecarsi nel caso di un uso notturno della feature sperimentale la cui introduzione, in definitiva, su Messenger, non sarebbe dietro l’angolo.