Google Maps abilita le opzioni per la consegna o il takeaway del cibo

Messo a regime (per ora negli USA), il filtro per la ricerca delle power station compatibili con i più diffusi modelli di auto elettrica, Google Maps ha avviato il roll-out di una novità a favore di chi è solito pre-ordinare online del cibo.

Google Maps abilita le opzioni per la consegna o il takeaway del cibo

Ormai da qualche mese, Maps, il servizio di geolocalizzazione e navigazione di Google, sta attraversando una fase di profondi cambiamenti, contrassegnata – di recente – dall’arrivo di novità del calibro della modalità incognito per iOS, dell’opzione per le moto, e della ricerca mirata delle stazioni di ricarica per le auto elettriche. Il round di novità non è terminato, almeno secondo quanto rendicontato dai media australiani.

In base a quanto reso noto dalla divisione locale di Business Insider, e dal sito Ausdroid, Google sarebbe entrata in competizione con Deliveroo e Uber Eats nel sempre più dinamico mercato delle ordinazioni culinarie.

Il tutto avverrà, a roll-out ultimato via attivazione da server remoto, sia tramite Ricerca che direttamente da Google Maps, e riguarderà (in attesa di ulteriori adesioni a cui Mountain View sta lavorando) diverse catene della ristorazione (tra cui le sale da tè di Chatime, le hamburgherie di Grill’d, Domino’s e Pizza Hut per la pizza, Guzman y Gomez per lo street food,  Boost Juice per i succhi di frutta ed i frullati), oltre a bar e ristoranti (tramite l’intermediazione dell’app Hey You). 

Per avvalersi della novità, come detto al momento confinata all’Australia, è sufficiente cercare l’esercente oggetto delle proprie preferenze, su Ricerca o Google Maps e, nella scheda del medesimo (in basso, su Maps, sotto la cartografia), far ricorso alle voci “Ordina online”, “Ritiro”, od “Ordina da asporto”.

A quel punto, si potranno selezionare le pietanze desiderate, settare un orario per il ritiro o la consegna (opzione prevista solo da Pizza Hut o Domino’s, posto anche che Google – al contrario dei rivali, più focalizzati sulle consegne a domicilio – non dispone di un proprio servizio di driver) e, infine, ottemperare al pagamento tramite il servizio collegato Google Pay (che, proprio in questi giorni, in Italia, si sta aprendo alle carte di credito e di debito del gruppo Intesa San Paolo).

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