Gmail: integrato Meet, annunciate novità anti-phisghing

Da Mountain View, impegnata in una kermesse sulla produttività, arriva l'annuncio dell'integrazione di Meet in Gmail, sempre più "home of your work" ed il prossimo sbarco di novità volte a fronteggiare la piaga, truffaldina, del phishing.

Gmail: integrato Meet, annunciate novità anti-phisghing

Popolare come poche, l’app Gmail di Google è stata al centro di diversi annunci avvenuti nell’atteso evento “Productivity & Collaboration” programmato nell’ambito della kermesse “Cloud Next ’20: OnAir”, all’insegna di novità già rilasciate o ancora non schedulizzate con precisione, a favore degli utenti paganti della G Suite.

Nelle scorse ore, un comunicato di Mountain View ha reso noto l’inizio del roll-out, all’interno di Gmail per Android e iOS, di una novità che, promessa a Giugno e già scovata in un reverse engineering di inizio Luglio, ha preso le forme di un tab per Meet all’interno dell’app per la posta elettronica: in conseguenza di tale implementazione, sarà possibile partecipare a una riunione su Meet dopo aver cliccato su un link d’invito ricevuto in mail o aderire a un meeting programmato in Google Calendar premendo il pulsante “Join a meeting” presente in alto a destra, senza contare la facoltà di indire ex novo una riunione

Naturalmente, già presagendo l’arrivo di critiche da parte di coloro che avrebbero lamentato un’interfaccia troppo “piena”, Google ha previsto che, tale implementazione, attiva di default, potrà essere disattivata recandosi nelle impostazioni relative al proprio account di posta elettronica e, quivi giunti, tippando sulla voce Meet contenuta fra “General” e “Nudges”, sì da poter togliere il flag all’opzione “Mostra la scheda Meet per le videochiamate”.

Sempre nel medesimo evento, Google ha previsto la futura implementazione, per combattere il phishing da parte di chi si fa passare per mittenti legittimi, di ben due meccanismi, Lo standard “BIMI”, grazie al quale il destinatario potrà essere rassicurato sulla provenienza di una data comunicazione digitale, permetterà ai mittenti (con un progetto pilota già partito in collaborazione, tra gli altri, con FastMail, Verizon-AOL-Yahoo, e LinkedIn) di certificare la proprietà dei marchi relativi alle rispettive aziende, prima di inviarli in modo sicuro a Google, che provvederà a collocarli, in qualità di “loghi verificati“, nello spazio attualmente occupato dall’avatar del mittente.

Attraverso lo standard “DMARC”, infine, sarà impedito a un malintenzionato di alterare il campo “Da” delle mail come step necessario ad ingannare il proprio interlocutore attraverso lo scambio d’identità. 

 

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