Clubhouse: ufficiale la prima beta per Android (ma non ovunque)

Secondo quanto comunicato dall'azienda sviluppatrice, Clubhouse ha finalmente la sua versione ufficiale anche per Android, sempre a inviti previa adesione alla lista d'attesa: l'esordio sul robottino verde, però, è gravato di non poche limitazioni.

Clubhouse: ufficiale la prima beta per Android (ma non ovunque)

Sbarcata nel Marzo del 2020 su iOS, tramite un sistema a inviti, la piattaforma Clubhouse, nota per il suo essere basata su chat esclusivamente audio e in tempo reale, dopo una lunga attesa, che ha favorito l’insorgere di diversi concorrenti (anche in seno a Twitter e Facebook), ha finalmente comunicato, nel suo blog ufficiale, l’arrivo del relativo client per Android.

Il client annunciato sbarca nel Play Store in forma di beta e, per ora, è relegato al solo mercato statunitense, comunque abbastanza grande per poter raccogliere un numero sufficiente di feedback con cui correggere eventuali bug, e aggiungere nuove funzioni, tra cui – è stato anticipato – vi saranno sia i pagamenti che la “creazione dei club“. In seguito, saranno abilitati altri mercati, sempre di lingua inglese tra cui il portale 9to5google ipotizza possano esservi Nuova Zelanda, Australia, UK, e Irlanda.

Più in là, arriverà la diffusione del client Android di Clubhouse anche nel resto del mondo con, forse, troppa calma, datosi anche il successo calante dell’app su iOS, dove (secondo Sensor Tower), ad Aprile, vi sono stati solo 922mila download, ed un calo (secondo Apptopia) del 68% nel numero di utenti attivi giornalieri. 

Nel caso si risieda negli USA, è possibile scaricare la beta Android di Clubhouse, in modo sicuro, dal Play Store, senza dover ricorrere ad eventuali client non ufficiali (es. Houseclub) già presenti (su GitHub o ApkMirror): diversamente, la pre-registrazione consentirà di venir notificati al momento della disponibilità del client nel proprio mercato.

Sempre grazie ai redattori di 9to5google, giunge però l’indiscrezione secondo la quale, scaricando (sempre da ApkMirror) e installando manualmente (dopo aver abilitato le fonti sconosciute sul proprio device) l’apk (v0.1 1261) dell’app (eseguendo il sideload, quindi), gli utenti già coinvolti nel test su iOS (e quindi in possesso di un account) potranno accedere alle chat audio, mentre gli altri potranno comunque riservarsi il nome utente mettendosi in coda nel sistema delle liste d’attesa

Continua a leggere su Fidelity News