Una nuova app può prevedere se i pazienti saranno colpiti da calcoli renali

Un nuovo software, disponibile anche per dispositivi mobili, consente di stimare i tempi per l'arrivo di un possibile calcolo renale, nei successivi 5 o 10 anni.

Una nuova app può prevedere se i pazienti saranno colpiti da calcoli renali

Avere a che fare con i calcoli renali (per fronteggiare i quali emergono terapie decisamente meno invasive) sempre un’esperienza dolorosa, e non è descrivibile la sofferenza dei pazienti, soprattutto se di una certa entità. Gli studiosi della Mayo Clinic, però, potrebbero aver trovato la possibilità di sapere in anticipo se i pazienti sono affetti da calcoli renali. 

Hanno sviluppato dei tool che funzionano come una calcolatrice e predicono se i pazienti saranno affetti da ulteriori attacchi dopo aver subito il primo. I calcoli ai reni sono blocchi di materiali di scarto che aumentano di quantità e dimensioni e cercano di uscire tramite il tratto urinario. Se si tratta di una pietra piccola, spesso non ci fa neanche caso, ma quando si ha a che fare con dimensioni maggiori, si può bloccare il tratto, comportando un immenso dolore.

Calcoli ai reni: il software che prevede il suo arrivo

Le persone che hanno già sviluppato una prima volta i calcoli renali sono più predisposte a che in futuro l’episodio si ripeta, ma non si sanno con precisione i periodi di tempo che passano tra la formazione di un calcolo e l’altro. Dunque, il software sviluppato da Mayo Clinic si chiama Recurrence Of Kidney Stone (ROKS) e ha fatto il suo debutto nel 2014.

È sia un software da utilizzare online tramite browser, che un’app scaricabile su smartphone Android e iOS, o su tablet. La prima versione consentiva solo a chi aveva già avuto i calcoli di poter prevedere l’arrivo della successiva patologia. Questo mese è arrivata la versione più aggiornata che consente anche a chi non ha mai sofferto di calcoli renali di calcolare quando potrebbero arrivare per la prima volta.

Per sviluppare il software, sono stati inseriti nel database i dati di oltre 3 mila pazienti tra il 1987 e il 2014, con le intere cartelle clinich e, studiando i vari casi, è stato possibile fare una stima dei tempi per coloro che utilizzano il tool. “Ciascuno dei fattori di rischio che abbiamo identificato è inserito nel modello, che calcola quindi una stima del rischio di avere un altro calcolo renale nei prossimi cinque o dieci anni“, ha detto l’autore dello studio, John Lieske, nefrologo presso la Mayo Clinic. in una dichiarazione.

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