Segnali da cui è possibile riconoscere un aspirante suicida

Nessun segnale di aspirante suicida è stato rilevato a carico del copilota dell’Airbus 320 della Germanwings. Il pilota, dunque, sembra essere l'unico responsabile "volontario" dello schianto. Ecco il parere dell'esperto

Segnali da cui è possibile riconoscere un aspirante suicida

Secondo il docente ordinario di psichiatria dell’Università G. D’Annunzio di Chieti-Pescara, Massimo Di Giannantonio, “il suicidio non è un fulmine a ciel sereno”.

Ecco cosa dice il docente in merito al pilota suicida: “E’ difficile pensare che nel giro di pochissimi minuti si maturi una decisione così irreversibile. Questo significa che, se qualora l’ipotesi del suicidio-omicidio del co-pilota venisse accertata per spiegare le cause del terribile incidente aereo avvenuto in Francia, la qualità dei controlli sanitari della compagnia aerea presenta una grossa falla”. 

Lo psichiatra aggiunge che forse qualcosa nel sistema con cui viene monitorato lo stato psicologico del paziente non ha funzionato. L’ipotesi è quella di controlli troppo superficiali, ed è stato accertato in effetti che i piloti vengono sottoposti a una valutazione psicologica approfondita solo prima di iniziare a esercitare la professione.

Donatella Marazziti, professore associato di psichiatria all’Università di Pisa, sottolinea: I suicidi, così come gli omicidi, sono il più delle volte annunciati”.  E aggiunge che ci sono degli strumenti in grado di rilevare eventuali intenzioni suicide. A questo punto è facile capire che ci sono dunque dei campanelli d’allarme, dei segnali che nel caso del pilota che ha causato la tragedia dell’Airbus 320 della Germanwings non sono stati avvertiti. 

Ecco il parere di Giannantonio: “Sicuramente un segnale importante è la presenza di psicopatologie pregresse e, in alcuni, eventuali casi di suicidio in famiglia. In pratica si tratta di costruire una genetica familiare suicidaria: sappiamo che si è più a rischio se in famiglia si sono verificati uno o più suicidi”. A trarre in sospetto possono intervenire anche alcune terapie psicofarmacologiche che permetterebbero di rilevare il cosiddetto campanello d’allarme.  

A far percepire uno stato di disagio psicologico possono essere anche segnali verbali indicativi. Infatti, è possibile che chi sta pensando al suicidio possa manifestare in maniera verbale una certa inclinazione distruttiva. Un disagio che, secondo gli esperti, è legato a condizioni particolari della vita attraversata, come la perdita di una persona cara, problemi economici, malattia improvvisa, e altro.

Anche l’abuso di alcol e sostanze stupefacenti può indurre ad uno stato psichico deprimente, e condurre la persona a compiere un atto estremo. Ipotesi queste, che possono aver indotto il giovane pilota a prendere la sua disperata decisione.

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