Uno studio sarà al centro di un convegno della Sip che si terrà a Roma dal 4 al 6 giugno: l’indagine ha permesso di rilevare che ben 4 bambini su 100 che frequentano le scuole elementari soffrono di ipertensione arteriosa. Una percentuale abbastanza alta, che mette in allarme e fa discutere. Lo studio che sarà presentato durante il convegno prevede anche particolari raccomandazioni per prevenire l’ipertensione arteriosa in età pediatrica.
La ricerca è stata condotta su un campione di 8.300 bambini delle scuole elementari di Monza e di diversi centri della Brianza: dal risultato è emerso che il 4% della popolazione pediatrica ha valori piuttosto elevati di pressione arteriosa, e nei soggetti con peso eccessivo è ancora più alta. A confermare i risultati sono anche altri screening condotti a livello internazionale. Ad essere penalizzato non è solo il sale, ma anche zuccheri e acido urico, e perfino le bibite dolci, ritenute colpevoli di far alzare la pressione.
Durante il convegno saranno trattati alcuni temi riguardanti la prevenzione e un trattamento adeguato per arginare il problema. Gli esperti hanno tenuto a precisare che l’ipertensione è una condizione patologica che è frequente nella seconda infanzia e spesso anche nell’adolescenza. Purtroppo il problema è sottovalutato e non viene considerato relamente importante. Ecco le parole di Giovanni Corsello, Presidente SIP: “Il bambino iperteso sarà molto probabilmente un adulto iperteso, quindi a rischio di patologie cardiovascolari, che oggi rappresentano la prima causa di morte e di spesa sanitaria nei Paesi occidentali”.
Corsello ritiene che per risolvere questo problema bisogna intervenire con la prevenzione, la diagnosi precoce e, soprattutto, provvedere ad un trattamento adeguato dell’ipertensione in età pediatrica. E’ qui infatti che è importante superare il preconcetto che il problema durante lnon si manifesti durante l’età evolutiva.
Il presidente della SIP ha concluso così il suo intervento: “Misurazioni sistematiche della pressione durante la visita pediatrica, ma anche nelle scuole, possono evidenziare un numero non trascurabile di bambini con valori elevati e consentire un intervento precoce”.
La prevenzione dunque è fondamentale per trattare il problema agli inizi e risolverlo è più facile se la patologia è sul nascere. Trattamenti adeguati e mirati sono in grado di aiutare i bambini a superare la patologia senza alcuna difficoltà.