La paralisi, a quanto pare, può essere “combattuta” con l’utilizzo di un esoscheletro esterno. Negli ultimi mesi sono stati pubblicati alcuni video che mostravano come con l’adozione di un esoscheletro i pazienti affetti da paralisi potevano man mano iniziare nuovamente a camminare, anche se con non poche difficoltà.
Questa volta, si parla di un esoscheletro che si connette con il cervello dell’essere umano e lo aiuta a muoversi. Il primo uomo a montare questa particolare “tuta” si chiama Thibault, ha 30 anni e si è sottoposto ad un intervento chirurgico per impiantare due “chip” nel cervello.
Si tratta di 64 elettrodi che fanno da collegamento per il trasferimento di informazioni ed istruzioni. Possono leggere l’attività cerebrale e regolarsi di conseguenza, proprio come se l’esoscheletro fosse una parte integrante del corpo umano.
Esoscheletro per paralisi legge il cervello, come funziona?
Alla base del funzionamento c’è un programma, proprio come quelli che si installano su un computer, che assume come input le onde cerebrali e le trasforma in istruzioni (output). Logicamente, la persona va legata all’esoscheletro e poi è possibile muovere nuovamente gli arti a proprio piacimento.
Il cognome del ragazzo non è stato diffuso per sua volontà, ma 4 anni fa a causa di un caduta violenta si lesionò il midollo spinale: ciò si traduce in paralisi completa e impossibilità completa di camminare. Dopo 2 anni, nel 2017, decise di prendere parte ad un esperimento legato all’utilizzo dell’esoscheletro. Dunque, si sottopose all’intervento citato prima e ora cammina normalmente, anche se deve indossare quella tuta ingombrante.
Thibault ha spiegato che restare per 2 anni senza camminare è stato difficile, tuttavia la cosa più difficile da fare è stata abituarsi a rimuovere le braccia, in quanto sono presenti più muscoli che devono correttamente coordinarsi tra loro. Come ci si poteva aspettare, la mobilità non è la stessa di prima: l’esoscheletro pesa 65 chili e per questo motivo quest’ultimo va collegato ad un apposito sostegno posto sul soffitto per non farglielo cadere addosso.